La semplificazione delle regole per le sfide digitali

La definizione delle strategie o delle priorità di intervento utili a favorire la ripresa economica, il rilancio degli investimenti infrastrutturali e la creazione di nuovi servizi per i cittadini, per le imprese e per la Pubblica Amministrazione, coinvolge, differenti livelli di governance. Diversi sono anche i contenuti oggetto del dibattito sulle sfide digitali: lo stato e le possibili evoluzioni delle infrastrutture esistenti, l’attuale configurazione della domanda e dell’offerta, il ruolo degli operatori, delle Autorità e dello Stato.

Le recenti policy europee (Horizon 2020 e Agenda Digitale Europea) e nazionali (Agenda Digitale) sottolineano la necessità e l’importanza dello sviluppo di tecnologie digitali abilitanti per lo sviluppo di nuovi servizi con ricadute positive in differenti contesti applicativi. Lo Scoreboard UE 2014 mostra, tuttavia, un quadro di arretratezza del nostro paese nello sviluppo della comunicazione digitale a tutti i livelli. E’ evidente, in particolare, il grave ritardo infrastrutturale dell’Italia rispetto agli altri paesi europei ed appare inadeguato anche il livello della domanda che, ad oggi, non offre sufficienti garanzie di ritorni da eventuali investimenti privati. Nonostante lo sforzo del legislatore di creare ed implementare una governance volta al perseguimento degli obiettivi dell’Agenda, la stratificazione di numerosi interventi di legge ha favorito lo stallo delle iniziative, previste attraverso necessarie misure attuative.

Le più importanti criticità riguardano attualmente il tema delle infrastrutture. Il Governo, consapevole del problema, sta attuando una strategia volta a coprire le aree di fallimento del mercato attraverso strumenti di agevolazione dal lato dell’offerta di diversa tipologia (investimenti agevolati, sgravi fiscali, contributi in conto capitale) e dal lato della domanda.

In tale contesto, un potenziale rafforzamento delle politiche sul digitale può provenire dalle Autorità di regolazione nel perseguimento di specifici obiettivi. Dal documento di policy emergono tre criticità utili ad individuare proposte migliorative della regolazione ed in grado di favorire il perseguimento degli obiettivi sfidanti, basati sul digitale, negli specifici contesti di mercato:

  1. la rapida evoluzione dei mercati e dei servizi mostra un approccio regolatorio non sempre idoneo ad un rapido adattamento alle novità dettate dalla tecnologica. Emerge in maniera inevitabile che una regolazione dettagliata possa invece generare lacune o vuoti di tutela e, conseguentemente, differenti livelli di tutela a seconda del servizio, mezzo o piattaforma utilizzato. Si consideri, ad esempio, quanto sia stringente la regolazione sulla tutela dei minori relativamente ai contenuti televisivi e quanto tale normativa sia del tutto inefficace quando i contenuti, potenzialmente lesivi del minore, viaggiano su internet;
  2. inoltre, salvo alcune significative iniziative promosse dall’AEEGSI (boletta 2.0., progetto smart metering, servizio conciliazioni on-line) e dall’AGCOM (misurainternet fisso e mobile, progetto di un nuovo strumento di comparabilità delle offerte in fase di sviluppo, ecc.), le altre Autorità osservate non esprimono un ruolo attivo, attraverso la regolazione, nel promuovere gli investimenti sulle reti o nel favorire processi di digitalizzazione dei servizi attraverso un intervento volto a stimolare la domanda.

Si ravvisa, dunque, una generale esigenza di rivedere le dinamiche regolatorie, nel senso di una maggiore semplificazione, nell’ottica di rispondere in maniera efficace alle mutevoli esigenze di tutela senza determinare ostacoli alla concorrenza e/o lacune normative. A tal riguardo, I-Com propone di avviare un processo, partecipato dagli stakeholders, di revisione delle regole, introducendo, altresì, regole incentivanti la transizione verso il digitale, attraverso lo strumento dell’indagine conoscitiva, diretta a identificare un set minimo di regole che possa dotare i diritti dei consumatori della necessaria tutela a prescindere dal mezzo tecnologico utilizzato.

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