Finanza sostenibile per un’economia più pulita ed ecologica. L’impegno dell’Unione europea

La Commissione europea guidata da Jean-Claude Juncker si è impegnata a guidare l’attuazione dell’accordo sul clima di Parigi e la transizione verso un’economia resiliente e a basse emissioni di carbonio. Ma per il successo di una simile operazione, sono necessari più capitali per progetti verdi e sostenibili, visto che il divario di finanziamento per raggiungere gli obiettivi in materia di clima ed energia entro il 2030 è stimato in 180 miliardi di euro ogni anno.

Lo scorso 22 marzo si è tenuta a Bruxelles una conferenza sulla strategia di riforma del sistema finanziario a sostegno del programma Ue per il clima e lo sviluppo sostenibile. Un appuntamento che conferma l’impegno dei leader europei e dei principali attori privati ​​nell’ottica di riformare il sistema finanziario  con l’obiettivo di renderlo più sostenibile.

Lanciato l’8 marzo, il Piano d’Azione sull’Unione dei mercati dei capitali (Capital Markets Union -CMU) collega la finanza alle esigenze specifiche dell’economia europea e rappresenta uno dei passi chiave verso l’attuazione dello storico Accordo di Parigi e dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Secondo il presidente della Commissione europea Juncker, l’Europa sta già guidando la lotta contro il cambiamento climatico, attraverso gli ambiziosi obiettivi fissati nell’accordo sul clima di Parigi con l’ambizione di diventare leader mondiale nelle energie rinnovabili. E’ quindi fondamentale il supporto del settore finanziario europeo per guidare la transizione verde e rendere l’Unione la principale destinazione degli investimenti sostenibili.

Valdis Dombrovskis – Vicepresidente responsabile per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali – ha dichiarato che l’Europa è orgogliosa di guidare la lotta globale contro il cambiamento climatico. Per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni, è però necessario un impegno considerevole, considerato il deficit di finanziamento annuale che non potrà esser colmato solo con il denaro pubblico. Quindi, fondamentale sarà il ruolo del settore finanziario nella lotta al cambiamento climatico.

Le principali caratteristiche del piano d’azione saranno:

  • stabilire un linguaggio comune per la finanza sostenibile, cioè un sistema di classificazione Ue unificato – tassonomia – per definire ciò che è sostenibile e identificare le aree in cui gli investimenti sostenibili possono avere l’impatto maggiore;
  • creare etichette Ue per prodotti finanziari verdi sulla base di questo sistema di classificazione: ciò consentirà di identificare facilmente gli investimenti conformi ai criteri verdi o a basse emissioni di carbonio;
  • chiarire il dovere dei gestori patrimoniali e degli investitori istituzionali di tenere conto della sostenibilità nel processo di investimento e migliorare i requisiti di informativa;
  • richiedere alle compagnie di assicurazione e di investimento di fornire consulenza ai clienti sulla base delle loro preferenze in materia di sostenibilità;
  • integrare la sostenibilità nei requisiti prudenziali: le banche e le compagnie di assicurazione sono una fonte importante di finanziamento per l’economia europea. La Commissione esaminerà la possibilità di ricalibrare i requisiti patrimoniali delle banche (il cosiddetto fattore di sostegno ecologico) per gli investimenti sostenibili, quando è giustificato da una prospettiva di rischio, garantendo al tempo stesso la salvaguardia della stabilità finanziaria;
  • rafforzare la trasparenza nelle comunicazioni societarie: la Commissione propone di rivedere gli orientamenti relativi alle informazioni non finanziarie per allinearli ulteriormente con le raccomandazioni della task force del Consiglio per la stabilità finanziaria relativa alle informazioni finanziarie sui cambiamenti climatici.

L’Unione Euriopea e i governi  si sono impegnati a conseguire l’obiettivo di un’economia e una società più sostenibili quando hanno adottato l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e l’Agenda delle Nazioni Unite 2030 per lo sviluppo sostenibile. L’Unione risulta già sulla giusta strada, grazie al quadro energetico e climatico 2030, all’Unione dell’energia, al piano d’azione per l’economia circolare e all’attuazione dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

La finanza sostenibile sarà fondamentale per aumentare la competitività e la crescita a lungo termine dell’Europa. Con il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi, l’Unione dovrebbe affermarsi come destinazione per tecnologie a basse emissioni di carbonio e investimenti sostenibili, acquisendo un vantaggio competitivo sostanziale.