Dal punto di vista delle imprese, il problema di fondo che emerge sia dai dibattiti che dalla mera lettura della norma relativa all’azione risarcitoria collettiva, appare essere quello della vaghezza del concetto di “classe”. L’art. 140 bis, infatti, non demarca chiaramente l’esatto perimetro della “classe”, e questa mancanza di chiarezza si riflette inevitabilmente anche sulla corretta delimitazione dell’entità del danno. Questi profili di incertezza si ripercuotono ovviamente sulle imprese, che non riescono ad individuare con precisione il rischio cui sono soggette in quanto soggetti passivi di un’azione di classe. Questo problema deve esser risolto: anche da un punto di vista politico, se verrà introdotto nel nostro sistema un istituto che crea un’incertezza di questo genere, è molto semplice ipotizzare che tra qualche anno si verificherà una reazione “di rigetto” esattamente contraria, che non è ovviamente nemmeno nell’interesse delle associazione dei consumatori.