L’effetto più importante della crisi mondiale del credito sul mercato italiano è stato il razionamento dello stesso nei confronti delle imprese. Razionamento che si distingue in forte e debole, a seconda che si configuri rispettivamente come mancata concessione di credito, oppure come concessione a condizioni più onerose. Tale fenomeno è stato molto avvertito dalle imprese italiane strutturalmente sottocapitalizzate, non adeguatamente patrimonializzate e dipendenti da fonti di finanziamento esterno. I recenti provvedimenti, posti in essere dal Governo in funzione anticiclica, si sono dimostrati adeguati ad attenuare gli effetti del razionamento debole del credito, ma non propriamente efficaci nel contrastare il razionamento forte.