Quale futuro per l’industria del farmaco in Italia?

Si è tenuto lo scorso 20 giugno il Policy brainstorming sul tema “Quale futuro per l’industria del farmaco in Italia?”. Proprio secondo i calcoli di un recente volume di I-Com (“Perché l’Italia non può fare a meno dell’industria farmaceutica”, Rubbettino editore), tra contributo diretto e indiretto, l’industria farmaceutica italiana vale l’1,5% del PIL, quasi 300.000 occupati, più di 5 miliardi di entrate fiscali l’anno, oltre il 4% dell’export e il 6,5% della spesa in R&S a livello nazionale, posizionandosi al primo posto tra i settori manifatturieri high-tech. Nonostante le cifre parlino quindi di un comparto vitale per il Paese, il settore, anche a causa delle forti discontinuità a livello legislativo e regolamentare (ma anche di problemi più trasversali come il ritardo dei pagamenti della PA) sta mostrando crescenti segnali di difficoltà. Abbiamo chiamato a dibatterne parlamentari di varia estrazione, esperti o particolarmente attenti a temi inerenti la politica sanitaria e farmaceutica, le politiche industriali e il governo della spesa pubblica. All’evento introdotto da Stefano DA EMPOLI (I-Com) e Davide INTEGLIA (I-Com), sono intervenuti tra gli altri Luigi D’AMBROSIO LETTIERI (Pdl) e Giulia GRILLO (M5s).