Gas Target Model: European dream come true!

Soltanto qualche anno fa, precisamente nel 2009, era stato avviato un importante processo di riforma dei mercati del gas grazie all’approvazione del Third Energy Package. L’obiettivo era quello di completare il processo di liberalizzazione rimuovendo le barriere che impediscono lo sviluppo di mercati liquidi e concorrenziali, migliorando il grado di interconnessione dei vari hub europei e l’interoperabilità delle reti di trasporto europee per giungere, infine, ad un graduale abbassamento dei prezzi del gas per il consumatore finale.

Un progetto innovativo che sta concretizzandosi forse anche prima del previsto. A confermarlo è il documento di consultazione (270/2013/R/GAS) pubblicato il 20 giugno dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, che illustra gli orientamenti dell’Autorità in relazione alla revisione ed integrazione dei criteri di accesso al servizio di trasporto presso i punti di entrata interconnessi con l’estero, funzionali al recepimento del “Network Code on Capacity Allocation Mechanisms in Gas Transmission Systems” (Codice CAM) e delle disposizioni europee in materia di gestione della congestione contrattuale (Regolamento CMP).

L’Aeeg si appresta a implementare i primi tasselli della riforma comunitaria prevedendo, da un lato, una trasposizione diretta, nell’ambito della regolazione nazionale, delle nuove disposizioni comunitarie caratterizzate da un elevato grado di dettaglio e, dall’altro lato, la definizione delle modalità attuative per quelle previsioni normative che, invece, richiedono una valutazione discrezionale da parte del Regolatore nazionale. Il Codice CAM, da novembre 2015, e il Regolamento CMP, già da ottobre 2013, modificheranno radicalmente il quadro regolatorio esistente introducendo una serie di elementi di novità. Le principali: introduzione di procedure market-based per l’allocazione della capacità di trasporto, la creazione di prodotti di capacità bundled (offerta congiunta di capacità in exit da una specifica area di mercato e in entry nell’area di mercato adiacente, così da avere uno scambio diretto tra hub) e offerta tramite aste trasparenti e non discriminatorie di tutta la capacità continua esistente in un’ottica breve insieme alle procedure di congestion management, quali ad esempio il rilascio della capacità contrattuale sistematicamente sottoutilizzata (c.d. use it or lose it).

Questi sono solo alcuni dei punti salienti della riforma comunitaria, che però lasciano intendere di come le “regole del gioco” stiano realmente cambiando. Le allocazioni concorrenziali della capacità e lo spostamento delle contrattazioni verso orizzonti temporali di breve periodo comporteranno un profondo cambiamento degli attuali equilibri tra importatori e produttori. Inoltre, l’idea di massimizzare il livello di utilizzo della capacità di trasporto, liberando le interconnessioni tra i sistemi di trasporto nazionali dalla congestione contrattuale, dovrebbe eliminare uno dei principali ostacoli al processo di integrazione dei mercati e favorire l’accesso a fonti di approvvigionamento in concorrenza tra loro.

Tuttavia affidarsi, sempre più, a meccanismi di mercato è una scelta, in ogni caso, non esente da rischi.

Il crollo del prezzo agli hub rispetto ai valori del gas indicizzato al petrolio rende sempre più critica la sostenibilità dei contratti di approvvigionamento take-or-pay. Come verranno dunque finanziati gli investimenti infrastrutturali che nei contratti di lungo periodo hanno avuto i loro strumenti di garanzia?

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