La “fotografia” delle lobby

E’ l’ultima novità in tema di watchdog dell’attività lobbistica, ed è spagnola. Si chiama Quién Manda che – tradotto – vuol dire più o meno “Chi è il tuo capo?”. L’iniziativa si piazza a metà tra la celeberrima rassegna fotografica di Dagospia “Cafonal” (impossibile non aver indugiato almeno una volta le foto dei vip – o presunti tali – ripresi mentre mangiano o fanno smorfie, o fanno i ruffiani) e Openpolis (altra celebre associazione, tutta italiana, che si occupa di monitoraggio dell’attività della politica). Il sito, in sostanza, pubblica foto che riprendono le relazioni tra politica e lobbisti.

Sono proprio le foto a farla da protagonista. Per questo TechPresident ha paragonato Quién Manda al Pinterest (il social network delle foto, oggi soppiantato da Instagram) delle lobby. L’associazione che patrocina l’iniziativa – Civio – dice di essersi ispirata a iniziative simili (per esempio Who Runs Hong Kong, Little Sis e Poderopedia), ma di aver puntato tutto sull’elemento visivo. Al punto che, nel giro di poche settimane, promettono da civio, gli utenti potranno postare foto autonomamente.

L’idea è simpatica e, per ora, sembra riscuotere interesse. I problemi verranno più avanti. Per esempio quando si dovrà garantire la veridicità di tutte le fotografie postate. Oppure quando si dovrà evitare di trasformarla nell’ennesimo social network o, peggio, nell’ennesima iniziativa anonima, morta pochi mesi dopo essere nata.

Direttore Area Istituzioni dell'Istituto per la Competitività (I-Com). E’ Professore in “Media, Activism & Democracy” presso la New York University – Florence, e Professore in “Global Advocacy” presso la Vrije Universiteit di Brussels.

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