Come ogni anno, il Sole24Ore ha stilato la classifica della qualità della vita nelle 107 province italiane. Più o meno tutti i media hanno riportato i risultati, sottolineando la “crescita condivisa” di Trento, che ha scavalcato Bolzano in testa alla classifica ed il “declino annunciato” di Napoli”, scivolata in fondo. E poi ancora la vivibilità di Piacenza, la sicurezza di Oristano, la laboriosità della stessa Trento, l’ecosostenibilità di Trieste, il tenore di Milano, l’apertura di Siena.
Tra gli i 36 indicatori, il Sole ha incluso anche la diffusione della banda larga. E’ interessante che l’internet veloce sia considerato tra i valori che contribuiscono a misurare la qualità della vita. Eppure non si può fare a meno di fare alcune osservazioni.
1) cosa ci fa la banda larga nella categoria del…”tempo libero”? Assieme all’indice di sportività, al numero di librerie, bar, ristoranti ed addirittura il numero di volontari per 1.000 abitanti? Davvero internet serve soltanto come fonte e strumento di svago?
2) a cosa serve misurare la disponibilità di banda larga, se ormai praticamente tutto il territorio italiano è coperto, tanto è vero che al 50° posto, la provincia di Olbia Tempio sfiora il 97% di copertura, e – esclusa la sola Isernia (77,95%) – tutte le altre si attestano oltre l’85% di copertura? E le reti in fibra? E la banda larga ultra-larga? E le reti 4G? E i 30 Mega chiesti dall’Agenda digitale tra pochi anni (2020)?
3) Basta la banda larga a misurare la qualità della vita in città che vorremmo sempre più smart? E la digitalizzazione dei servizi? E l’e-Gov? E l’e-health? E l’e-learning?
L’impressione che si ricava è che i criteri per misurare la qualità della vita delle nostre città siano a ben guardare, rivolti al passato. O forse, più semplicemente, altro non sono che il loro specchio: a città non moderne, corrispondono criteri altrettanto obsoleti. Internet viene ancora considerato un passatempo, e non come un vettore straordinario di crescita per le imprese ed il commercio, per le pubbliche amministrazioni ed i cittadini, in grado di far funzionare meglio una serie incredibile di processi ed operazioni, con semplificazioni, risparmi ed efficienza. E per questo non viene compreso che la qualità della vita passa sempre più da paramenti legati ad internet non viene percepito che divengono fondamentali indicatori del grado di sviluppo di una comunità. Probabilmente, la fotografia delle nostre città mette in luce un paesaggio non fra i più moderni d’Europa. Ma, certamente, i risultati non miglioreranno molto fin tanto che continueremo a scattare la foto con una Polaroid.