Novità sul contrasto al caro RC Auto: il Governo adotta la cura “Pitruzzella”

Novità legislative stanno orientando il settore assicurativo verso una svolta epocale nel comparto RC Auto.

Le Compagnie assicurative hanno abituato sin ora i consumatori italiani ad aumenti fuori controllo dei premi assicurativi.

L’AGCM ha condotto nel febbraio scorso una specifica indagine conoscitiva (n. IC42), fornendo alcune indicazione utili a comprendere la dimensione del fenomeno e alcune proposte di contrasto. Gli stessi elementi di analisi e le soluzioni sono stati rimarcati dal Presidente dell’Autorità, Giovanni Pitruzzella, nell’audizione informale avvenuta presso la Camera dei deputati (VI Commissione), lo scorso 18 dicembre, attraverso un sostanziale apprezzamento della recente strategia di contrasto avviata dal Governo.

Le evidenze riportate nell’indagine, riferite al periodo 2007-2010, sottolineano che:

  • I premi per la RC Auto sono cresciuti significativamente in particolare per determinate categorie di consumatori: gli aumenti annui medi delle polizze RC Auto a livello provinciale hanno raggiunto il 20% all’anno nel caso di un neo-patentato con un’autovettura di piccola cilindrata, il 16% all’anno per un quarantenne con un’autovettura di media cilindrata, il 9-12% all’anno per un pensionato con un’autovettura di piccola cilindrata, il 12-14% all’anno per un diciottenne con un ciclomotore e superato il 30% per un quarantenne che assicura un motociclo;
  • I rincari hanno interessato soprattutto il Centro-Sud Italia: le province nelle quali i premi aumentano per tutti gli assicurati sono Bari, Caserta, Cosenza, L’Aquila, Latina, Lecce, Messina, Palermo e Roma.
  • L’offerta RC Auto è caratterizzata da un elevato grado di variabilità: si registrano ampi differenziali nei premi corrisposti dagli assicurati, nell’ordine del 20-30%;

Le ragioni radicate di un tale andamento sono ascrivibili a due categorie di motivazioni: la debolezza del processo concorrenziale e le inefficienze di tipo produttivo.

Sintomo palese di ostacoli alla concorrenza nel settore è la scarsa mobilità del consumatore, favorita da una difficoltà nella comparazione dei prezzi e dalla (allora) necessaria lettera raccomandata per il recesso da un contratto destinato ad autorinnovarsi.

Le inefficienze di tipo produttivo sono invece spiegate da una generalizzata tendenza delle compagnie assicurative a non investire sui controlli dei sinistri e quindi dei risarcimenti, ad un aumento della sinistrosità causato anche dall’introduzione del meccanismo di risarcimento diretto e nella mancanza o insufficienza di incentivi all’utilizzo di dispositivi di controllo (scatola nera) o di strutture convenzionate (risarcimento in forma specifica). La dinamica crescente delle uscite è stata pertanto contrastata dalle aziende attraverso una mera politica di traslazione dei costi sui premi assicurativi.

In tale contesto, già il precedente Governo “Monti” (d.l. 18 ottobre 2012, n. 179) ha promosso la concorrenza nel settore assicurativo abbattendo il baluardo del rinnovo assicurativo automatico della RC Auto. Da allora già si può apprezzare un maggiore interessamento dei consumatori a comparare le offerte disponibili ed un adeguamento delle strutture aziendali per offrire una maggiore informativa, attraverso preventivi on-line delle offerte commerciali.

Da ultimo, l’attuale Governo ha approvato il c.d. decreto “Destinazione Italia” (d.l. 23 dicembre 2013, n. 145), pubblicato in G.U. il 23 dicembre 2013, contenente misure per favorire un processo di abbattimento dei premi assicurativi attraverso l’imposizione di soglie garantite di incentivo. In particolare è stato stabilito che i consumatori hanno facoltà:

  • di installare una scatola nera – il relativo costo è a carico della compagnia assicurativa – con un diritto allo sconto di almeno il 7 per cento;
  • di optare per il risarcimento del danno in forma specifica con il conseguente diritto a riduzione non è inferiore al 10 per cento;
  • non cedere il diritto al risarcimento del danno con una riduzione del premio in misura non inferiore al 4 per cento;
  • di accettare prestazioni medico sanitarie convenzionate a seguito del sinistro con conseguente diritto alla riduzione del premio nella misura non inferiore al 7 per cento.

 Si tratta dunque di una svolta epocale quella intervenuta in poco più di un anno nel settore assicurativo grazie alla quale saranno tangibili i benefici per i consumatori, meno quelli dell’indotto assicurativo che ha già annunciato l’intenzione di manifestare per evitare la conversione in legge del decreto “Destinazione Italia”.

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