Kick-start delle Authority sulla banda larga

Il concetto di libertà nel terzo millennio si identifica con l’opportunità di accedere alla banda larga, di essere connessi ad alta velocità ovunque, in ufficio, in casa, in treno, in strada.

Tutti lo vogliono, tutti ne parlano. Ora finalmente si muovono i primi passi.

L’AGCM e l’AGCOM inaugurano il 2014 con l’apertura di un’indagine conoscitiva sull’evoluzione della concorrenza statica e dinamica nel mercato dei servizi di accesso e sulle prospettive di investimento nelle reti di telecomunicazioni a banda larga e ultra-larga.

L’indagine si concentrerà sulle prospettive del mercato e sulle strategie regolamentari da adottare per favorire l’evoluzione tecnologica e del mercato. Occorrerà identificare la maggiori criticità concorrenziali nell’accesso degli operatori alla rete e favorire la promozione degli investimenti infrastrutturali al fine di venire concretamente incontro agli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale nazionale e dalla Digital Agenda comunitaria. Secondo il Digital Scoreboard 2013 (dati 2012) l’Italia è in forte ritardo nella copertura di reti di nuova generazione con solo il 14% delle famiglie connesse contro una media europea del 53,8%. La stessa classifica evidenzia, inoltre, la quasi totale assenza di connessioni superiori a 30 Mbps (se non anche 100 Mbps) contro una media europea di penetrazione del 14% (3% per i 100 Mbps). Guardando all’utilizzo di servizi di e-Government, ancora, la percentuale di italiani che ha interagito con la pubblica amministrazione si ferma al 33%, contro il 60% dei tedeschi ed il 74% dei francesi.

La notizia dell’apertura dell’indagine è dunque di chiara portata positiva sotto due profili: il primo è legato alla diffusione di una tecnologia oramai necessaria allo sviluppo del mercato delle telecomunicazioni, in particolare, ed alla crescita dell’economia italiana e comunitaria, in generale. L’AGCM, infatti, sottolinea come “lo sviluppo delle nuove reti fisse a banda ultra-larga, così come delle reti mobili di quarta generazione, rappresenti una fase delicata nel processo concorrenziale dei mercati, atteso che si presentano opportunità di ingresso per nuovi operatori e si pongono le fondamenta strutturali che incideranno sullo sviluppo della concorrenza nel medio-lungo periodo”; il secondo aspetto è rappresentato dal fatto che l’intervento congiunto di Autorità Antitrust ed Autorità di regolazione di settore è un esempio concreto di collaborazione tra istituzioni (inserito per altro nel quadro di cooperazione prevista dal protocollo d’intesa rinnovato il 22 maggio 2013), indispensabile per il buon funzionamento del mercato e, come già sottolineato su queste pagine, per la tutela del consumatore (https://www.i-com.it/2013/12/04/una-sola-regia-per-la-tutela-del-consumatore/).

L’indagine durerà 180 giorni. Sembrano tanti ma dopo anni di parole possiamo permetterci di aspettare qualche mese per l’imposizione delle fondamenta della rivoluzione a banda larga. A patto che il risultato sia in grado di rispondere alle necessità di un’economia in apnea.

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