“Il set di un film è una carovana, un piccola città mobile, che mima e ripete quasi tutto quello che avviene in una vera città. Sul set si mangia, si cuce, si produce energia, si dipinge, si costruisce e si distrugge, si bagna e si asciuga”.
Queste le basi su cui poggia e si ispira il progetto Edison Green Movie che – come riportato nel sito aziendale – mira a portare nel cinema l’attenzione per un utilizzo corretto e consapevole dell’energia, minimizzando l’impatto ambientale dei film. L’obiettivo è produrre film sostenibili riducendone l’impatto ambientale, non soltanto compensando, ma risparmiando, usando fonti interamente rinnovabili e pratiche eco-compatibili in tutte le fasi della produzione.
Il progetto si è tradotto in un primo protocollo di intesa sottoscritto con la casa cinematografica Tempesta e destinato a tutte le case di produzione per l’adozione di soluzioni in grado di ridurre l’impatto ambientale di un film. L’accordo prevede la condivisione ed applicazione di linee guida per analizzare l’impatto ambientale di una produzione cinematografica e per ridurlo in modo consistente. Attraverso l’analisi puntuale di tutti i reparti tecnici che contribuiscono alla realizzazione di un film, sono così individuati i consumi su cui è possibile intervenire per ridurre al minimo l’impatto ambientale di cose e persone. Sulla base di questi consumi sono stati redatti alcuni indicatori di sostenibilità da prendere in considerazione per valutare la performance ambientale di una produzione cinematografica. Gli indicatori di sostenibilità sono basati sulle seguenti attività: consumi energetici, trasporti di merci, trasporti di persone, consumi di materiali (carta, plastica, vetro, ecc.), gestione dei rifiuti, catering, coordinamento e comunicazione interna e compensazione.
Il primo Green Movie è stato il film di Paolo Virzì “Il capitale umano” prodotto da Indiana Production con Rai Cinema, al quale è stato assegnato un apposito bollino. In particolare il film ha soddisfatto l’esigenza energentica della produzione grazie ad un allaccio temporaneo alla rete lettrica che ha permesso di tagliare le emissioni di anidride carbonica di crica il 75%., generando un riparmio di quasi 40mila euro. Anche sul versante della pubblica amministrazione è aumentato il grado di attenzione e sensibilità nei confronti delle tematiche legate al risparmio energetico. La Direzione Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e Attività Culturali e del Turismo contempla nelle proprie procedure di valutazione criteri premianti a favore dei progetti ad “impatto zero”.
Questa incursione nel mondo della settima arte delle tematiche legate all’impatto ambientale e all’innovazione energetica non rappresenta una iniziativa estemporanea ma rientra in un più ampio sistema di interventi già adottati da alcuni anni a livello europeo. Già nel 2012, infatti, alcuni membri di Cineregio il network europeo che aggrega 43 film commission dotate di fondi regionali per l’audiovisivo avevano creato un sotto-gruppo di lavoro dedicato all’ecosostenibilità nell’industria audiovisiva e cinematografica. Finalità principale è diffondere pratiche e promuovere modelli sostenibili per la filiera audiovisiva delle regioni europee.
Il lavoro di ricerca ed analisi di questi anni è poi confluito in un rapporto – “Sustainability in Vision” in cui sono raccolti i casi di analisi delle attività Green dei membri di CineRegio in atto nelle diverse aree audiovisive europee.
In Europa si moltiplicano gli esempi di azioni di sostenibilità sviluppate in modo accessibile e con costi realizzativi controllati a dimostrazione che tra i produttori di cinema e audiovisivo è già presente un buon grado di consapevolezza circa le opportunità e le sfide rappresentate dall’ecosostenibilità, basti pensare che negli ultimi tre anni i progressi sono stati buoni, sebbene ci siano ancora molti passi in avanti in materia di sostenibilità da fare rispetto ad altre filiere.
Tornando al nostro Paese in questo ambito è molto attiva la Fondazione Sardegna Film Commission, ufficialmente coinvolta dalle azioni del sottogruppo GreenRegio dallo scorso anno. Per il 2014-2015 la Fondazione intende contribuire ad una nuova fase di ricerca con i partner europei, grazie alla nuova programmazione regionale sul Risparmio energetico, le energie alternative e la mobilità sostenibile promossa dal PAEER per gli anni 2014-2020 e al coinvolgimento della Film Commission. Proprio con l’obiettivo strategico di legare la naturale vocazione ecosostenibile del cinema a una politica regionale improntata alla riduzione dei consumi energetici è stato di recente varato l ’ambizioso progetto 20-20-20 Heroes, frutto della collaborazione di Fondazione Sardegna Film Commission, Servizio Energia dell’assessorato dell’Industria della Regione autonoma della Sardegna e Sardegna Ricerche. Il progetto è stato peraltro appena presentato ufficialmente al Festival di Cannes.