Continua il trend decrescente della spesa sanitaria italiana anche nell’anno 2013, con una percentuale di spesa sul PIL pari al 9,1%, rispetto al 9,2% registrato nei due anni precedenti, e a un 9,4% nel 2009 e 2010. E’ proprio dal 2009 che la spesa sanitaria, dopo un balzo in avanti, sperimenta una riduzione considerevole. Il fenomeno non si è osservato solo in Italia ma anche in altri Paesi europei, anche se l’Italia mostra una flessione maggiore, e una spesa sanitaria rispetto al Pil inferiore alla media Ocse (Ocse 9,3% vs Italia 9,2% – stime 2012). In Europa, l’Italia mostra una quota del Pil destinata alla Sanità inferiore a Germania, Francia, Danimarca, Belgio e Olanda, Portogallo, Slovenia, Norvegia, e in generale rispetto a molti altri Paesi Ocse non europei.
Se si guarda alla spesa pubblica sul totale della spesa sanitaria complessiva, l’Italia si colloca sopra la media dei paesi Ocse ma, quasi tutti i Paesi che mostrano una spesa maggiore in percentuale rispetto al Pil, come appunto Francia, Danimarca, Belgio, Olanda, mostrano anche una maggiore spesa pubblica.
Questo si evince dai dati Health Statistics 2014 dell’Ocse – Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. Facendo una comparazione tra gli Stati europei, la prima constatazione che sorge spontanea è che non è vero che una minore spesa totale in sanità è associata a una riduzione della spesa pubblica sanitaria. Inoltre, considerando nei grafici precedenti i Paesi che più di tutti mostrano una maggiore spesa totale (fatta eccezione per gli USA) e pubblica in sanità, pare che proprio la maggiore spesa sia associata a sistemi efficienti ed efficaci.
Una conseguenza di tutto questo è che non sempre una riduzione della spesa equivale a una razionalizzazione della spesa stessa, ma può invece corrispondere a un ridimensionamento dei servizi e delle cure. Il risparmio deve avvenire attraverso una radicale riorganizzazione dei servizi, attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie (e-health, telemedicina) e nuovi modelli di cura, puntando per esempio sull’assistenza domiciliare.