È iniziato il semestre di presidenza italiana dell’Unione europea. La circostanza che l’evento inaugurale sia stato Digital Venice ha fornito un segnale importante circa la centralità del digitale nella strategia italiana. Le priorità fissate dal Governo sono tante e variegate ma uno dei campi in cui l’impegno sembra essere più forte è quello della Pubblica Amministrazione digitale, soprattutto con riferimento ai tre pilastri emersi come prioritari nell’Agenda Digitale italiana, ossia identità digitale, fatturazione elettronica e anagrafe.
In relazione a ciascuno dei predetti pilastri, nonostante le tante difficoltà e criticità rilevate, il procedimento di innovazione è in corso e sono state compiute numerose ed importanti attività che nella seconda metà dell’anno giungeranno a compimento o comunque vivranno momenti cruciali.
Per quanto riguarda il progetto relativo all’identità digitale, una volta a regime sarà possibile per ciascun cittadino italiano possedere un’identità digitale certificata attraverso la quale accedere in sicurezza ai servizi pubblici sulla rete. Si tratta di un’iniziativa di importanza cruciale che si inquadra nell’ambito di una serie di interventi afferenti il domicilio digitale, la firma digitale, il documento digitale tesi ad una complessiva riprogettazione del Sistema Informativo della Pubblica Amministrazione. Per quanto concerne lo stato di avanzamento del progetto, sono sono state notificate alla Commissione europea le regole tecniche del Sistema Pubblico di Identità Digitale adottate ai sensi dell’art. 64, comma 2 sexies del Codice dell’Amministrazione Digitale e sono attese per il 24 settembre eventuali osservazioni.
È attualmente in corso anche la realizzazione della base dati dell’anagrafica della popolazione residente in Italia. Entro il 31 dicembre 2014, infatti, l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente subentrerà alle anagrafi comunali e rivestirà un ruolo di primaria rilevanza nel processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione. L’ANPR, infatti, fornirà al singolo comune la disponibilità dei dati anagrafici della popolazione residente, dei dati anagrafici e dei servizi per l’interoperabilità con le banche dati tenute dai comuni per lo svolgimento delle funzioni di competenza. Si tratterà di uno strumento fondamentale che mediante le regole tecniche del sistema pubblico di connettività consentirà un’unica comunicazione delle informazioni anagrafiche da parte dei cittadini e finalmente permetterà l’attivazione del servizio di invio telematico delle attestazioni e dei certificati con un evidente semplificazione dei processi e risparmio di attività e risorse sia per i cittadini che per la P.A.
La fatturazione elettronica è senza dubbio il pilastro ad oggi più avanti a livello di implementazione. È scattato il 6 giugno scorso, infatti, l’obbligo per Ministeri, Agenzie fiscali ed Enti nazionali di previdenza ed assistenza sociale di emettere, trasmettere, conservare e archiviare fatture esclusivamente in formato elettronico. È stato puntualmente articolato il processo di fatturazione prescrivendo ai fornitori la predisposizione della fattura in formato XML secondo standard predeterminati, l’inserimento dei codici CIG (Codice identificativo di gara) e CUP (Codice unico di progetto) (che in un’ottica di maggior efficacia ed efficienza dovrebbero consentire di monitorare l’avanzamento della spesa sui singoli progetti da parte delle amministrazioni), la firma della fattura con firma elettronica qualificata o digitale da parte del fornitore o di un terzo soggetto delegato, la trasmissione della fattura al Sistema di interscambio (SDI), mediante uno dei canali predisposti che provvede alla consegna della fattura all’ufficio destinatario della PA, la ricezione delle notifiche e dei riscontri inviati dallo SDI a fronte dell’esito della trasmissione della fattura nonché la conservazione delle fatture secondo le modalità stabilite. Al contempo alle amministrazioni è stato prescritta l’attivazione del servizio di fatturazione elettronica per tutti gli uffici destinatari di fattura nell’Indice della PA (IPA), la definizione del canale mediante il quale comunicare con il Sistema di interscambio, la comunicazione ai fornitori dei codici identificativi degli uffici destinatari di fatturazione elettronica, la ricezione e verifica delle fatture elettroniche, l’invio allo SDI della notifica di accettazione o rifiuto della fattura entro 15 giorni dalla data di ricezione e la conservazione delle fatture secondo le modalità normativamente previste. Nonostante gli iniziali ritardi nella comunicazione dei codici CIG E CUP da parte delle PP.AA. ed una serie di difficoltà legate all’adeguamento dei sistemi informatici, le amministrazioni destinatarie dell’obbligo in questa prima fase hanno portato a compimento le fasi di attuazione sottoposte al monitoraggio dell’AgID essendo dunque pronte a ricevere fatture elettroniche.
Sono senza dubbio molte le criticità ancora da risolvere nel lungo e complesso processo di riorganizzazione della P.A. ma è fuor di dubbio che finalmente il percorso è stato intrapreso ed il prossimo autunno vedrà sciogliere gli ultimi nodi che ci separano dall’avere una Pubblica Amministrazione digitale che operi mediante procedure più efficaci ed efficienti ed assicuri ai cittadini servizi ad elevati standard di qualità.