Dagli inizi del 2000 ad oggi si è registrata una diminuzione del numero di vaccinazioni tra gli anziani, un dato preoccupante in quanto l’influenza stagionale uccide in media 8000 italiani ogni anno, l’80% dei quali sono over-65. Il fenomeno è stato evidenziato dal Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, durante la conferenza internazionale “The state of health of vaccination in Europe”, tenutasi a Roma il 3 novembre. Il consiglio per prevenire grossi focolai di influenza in Italia è quello di vaccinare prima di tutto le categorie a rischio, come gli anziani, i malati cronici, le donne in gravidanza, i bambini con patologie particolari e gli operatori sanitari, ma, malgrado i vaccini siano per loro gratuiti, la copertura di tali categorie non raggiunge ancora l’obiettivo del 75% previsto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
“In Italia – ha aggiunto la Lorenzin – si registra un preoccupante calo dal 2001 ad oggi delle vaccinazioni tra gli anziani, che rappresentano una delle categorie sensibili a rischio”. Si è osservato ”un notevole decremento e questo è un buco che va assolutamente colmato. In questo periodo, infatti, in molte Regioni si è avuto un picco negativo: in Friuli Venezia Giulia, ad esempio, si è passati dal 71% al 55% delle vaccinazioni tra gli anziani. In Toscana, invece, si è passati dal 51% al 58%, ma non è ancora abbastanza”. Adesso ci troviamo nel pieno delle vaccinazioni, che verranno effettuate fino a dicembre, come strumento di prevenzione di importanza fondamentale.
Nonostante i gravi rischi connessi alle complicanze legate all’influenza a cui possono andare incontro, gli anziani presentano spesso delle resistenze a vaccinarsi. La persona infetta è contagiosa da 1 a 4 giorni prima, fino a 5-7 giorni dopo la comparsa della malattia e può trasmettere il virus molto facilmente con un colpo di tosse, una stretta di mano o un semplice starnuto. L’influenza colpisce ogni anno il 5-10% della popolazione italiana e, considerato l’aumento dell’età media della popolazione e dei malati cronici presenti nel nostro Paese, forse vale la pena passare uno o due giorni indisposti a casa per proteggere familiari e colleghi.