E’ necessario che i singoli Stati membri adottino misure atte ridurre i rischi operativi per la rete elettrica europea, derivanti dall’eventuale, improvvisa disconnessione della generazione distribuita, fotovoltaico in particolare, nella zona sincrona dell’Europa continentale. Questo è quanto emerge dal position paper ENTSO-E pubblicato lo scorso 14 gennaio.
Come è noto, la generazione distribuita è generalmente collegata alla rete di distribuzione. Il range all’interno del quale la deviazione di frequenza può fluttuare su queste reti è decisamente più limitato rispetto a quello della rete di trasmissione nazionale dei 24 Paesi che fanno parte dell’Europa continentale.
I diversi TSO (gestori delle reti di trasmissione nazionali) europei hanno approfondito il tema pubblicando diversi report e proponendo possibili soluzioni. La nota impennata nella penetrazione delle rinnovabili e i conseguenti crescenti sbilanciamenti, provocano abitualmente deviazioni di frequenza che minano fortemente la sicurezza operativa delle reti. Infatti, un’improvvisa disconnessione di un’ampia quota di generazione distribuita – essendo le reti di distribuzione progettate proprio per disconnettere le unità rapidamente in caso di squilibri di frequenza – comporterà seri problemi anche sulle reti di trasmissione. Il crescente sviluppo della generazione distribuita nell’ultima decade, ha già reso e renderà ancor più complicato il lavoro dei TSO, per i quali il ricorso alla riserva primaria, per riportare in equilibrio il sistema, potrebbe non essere più sufficiente.
Nel corso degli anni ENTSO-E ha elaborato una serie di raccomandazioni da seguire per la sicurezza del sistema. Nello specifico si richiede che a partire da luglio 2015 gli Stati membri elaborino programmi nazionali di retrofit per la generazione distribuita già installata. Questi programmi dovranno allineare la frequenza di disconnessione (l’intervallo all’interno del quale la generazione distribuita è in grado rimanere connessa alla rete) delle unità di generazione distribuita ai principi vigenti a livello di trasmissione. Viene, inoltre, richiesto che le nuove unità si attengano all’intervallo di frequenza previsto nella bozza del Codice di Rete europeo relativo ai requisiti per i generatori (attualmente in fase di Comitology), senza aspettare la formale adozione da parte degli Stati membri.
ENTSO-E ha scritto ai suoi membri della regione Europa continentale invitandoli a intraprendere azioni a livello nazionale per ridurre i rischi. L’Italia ha già avviato un programma di retrofit. La Germania si è impegnata a fare una simile operazione. Nonostante le azioni intraprese, la quantità totale di un’eventuale perdita di capacità di generazione distribuita, per la quale non sono state intraprese azioni di retrofit, è ancora troppo alta. Quindi, essendo molti Paesi dell’Unione interessati a ridurre la minaccia per la sicurezza dell’approvvigionamento, sarà fondamentale l’impegno delle Autorità e dei Regolatori per lo sviluppo di ulteriori programmi di retrofit.