Rinnovabili versus fossili: è ormai testa a testa

A chiusura del 2014, l’IRENA, l’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili, fa il punto sulla convenienza delle rinnovabili. Nel suo ultimo rapporto, di recente pubblicazione, intitolato “Renewable power generation costs in 2014”, l’Agenzia rileva come il rapporto costo-competitività delle tecnologie di generazione di energia rinnovabile abbia raggiunto livelli storici. Il costo di produzione costante dell’energia (LCOE – levelized cost of energy) – definito come il rapporto tra costo ed elettricità generata durante l’intero ciclo di vita della tecnologia, scontati rispetto ad un determinato anno ad un tasso che riflette il costo medio del capitale – si è dimezzato tra il 2010 e il 2014.

In particolare, i costi medi ponderati di idroelettrico, geotermico, eolico onshore ed elettricità da biomassa, settori che hanno raggiunto la fase matura del loro ciclo di vita, si sono mantenuti sostanzialmente stabili dal 2010 e stanno oramai nello stesso range di costo, se non inferiore, delle fonti fossili per la generazione elettrica. Si pensi all’eolico onshore, che si conferma una delle più economiche fonti di elettricità attualmente disponibili, con progetti che consentono di fornire energia ad un costo di 0,05 $/kWh. E, grazie alle enormi riduzioni del LCOE, anche i costi del solare fotovoltaico scenderanno presto a questi livelli. Si arriva a parlare infatti, per un progetto particolarmente competitivo, di un prezzo di 0,08 $/kWh in assenza di incentivi, rispetto ad un range di prezzo che va da 0,045 a 0,14 $/kWh per gli impianti di energia da fonti fossili.

Un ruolo importante nel futuro mix energetico potrà essere giocato anche dall’eolico offshore e l’energia solare concentrata (CSP – concentrating solar power), tecnologie che sono per ora nella loro fase iniziale, con solo 5 GW di CSP e 8 GW di eolico offshore installati nel mondo. Per questo motivo, al momento entrambe si posizionano su livelli di costo piuttosto alti, con un LCOE medio che va dallo 0,20 $/kWh in Asia allo 0,25 $/kWh in Europa per il CSP, e dallo 0,1 $/kWh in Asia allo 0,17 $/kWh in Europa per l’eolico offshore. Ma via via che i costi continueranno a scendere, anche queste tecnologie sperimenteranno una tendenza al ribasso che le renderà certamente competitive.

Senza dimenticare le esternalità positive che le fonti rinnovabili hanno in termini di emissioni di CO2 e dunque minor danno alla salute umana. Se si traduce questo aspetto in termini economici, il costo delle fonti fossili infatti aumenta da un minimo di 0,01 $/kWh ad un massimo di 0,13 $/kWh, a seconda della tecnologia e dell’area geografica, rendendo altamente competitive pressoché tutte le altre tecnologie esaminate. Non solo, bisognerebbe tener conto anche dell’impatto positivo per i sistemi off-grid, ad esempio le isole, che risentono in maniera amplificata della volatilità del prezzo del petrolio, degli elevati costi di generazione su piccola scala e della scarsità – se non assenza – di infrastrutture che fa schizzare il prezzo dei combustibili, fino quasi a raddoppiare in certi casi.

E’ evidente la trasformazione in atto del settore della generazione elettrica, trainata principalmente da curve di apprendimento particolarmente ripide: questo è particolarmente vero per il solare fotovoltaico, per il quale si prevede che un raddoppiamento della capacità installata genererebbe una riduzione di prezzo intorno al 20%. E d’altronde le rinnovabili sono tra i pochi settori che hanno continuato a crescere nonostante la crisi e la conseguente debolissima crescita economica, raggiungendo il record di 120 GW di nuova capacità installata nel 2013, cifra che i dati – per ora preliminari – sembrano riconfermare anche per il 2014.

Tuttavia, nonostante la tendenza incoraggiante, i tassi di sfruttamento delle fonti rinnovabili non sembrano in linea con gli obiettivi fissati dal Sustainable Energy for All di raddoppiare la quota di energia rinnovabile nel mix energetico globale entro il 2030. L’Agenzia auspica una maggiore attenzione per la raccolta di dati dettagliati sui costi di installazione, al fine di consentire una maggiore comprensione delle ragioni che stanno alla base delle differenze nei costi dell’elettricità, di permettere alla politica di identificare il potenziale di riduzione dei costi e massimizzarne lo sfruttamento, così da permettere agli operatori del mercato di raggiungere un livello efficiente dei costi.

Research Fellow dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Laureata all’Università Commerciale L. Bocconi in Economia, con una tesi sperimentale sull’innovazione e le determinanti della sopravvivenza delle imprese nel settore delle telecomunicazioni.

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