Canone RAI in bolletta: una simulazione del possibile impatto

Da diverso tempo, ormai, circolano indiscrezioni circa la volontà del Governo di porre all’interno della bolletta elettrica il pagamento del canone RAI, al fine soprattutto di ridurre l’elevata evasione (stimata di poco inferiore al 30%, decisamente superiore rispetto alla media europea) e l’onere medio gravante sugli italiani a parità di gettito. Molte le idee proposte, anche sulla base delle esperienze degli altri Paesi europei. Si è parlato di legare il canone al reddito, basandosi sulla situazione economica equivalente (ISEE), di passare da un’imposta sul possesso di apparecchi televisivi a una sulla casa e, ancora, di legare quest’ultima al principio di residenza.

Tale nuova voce si andrebbe a sommare ai già numerosi oneri aggiuntivi (non sempre direttamente correlati all’elettricità) che oggi gravano sulla spesa energetica dei consumatori, rischiando di comprimere ulteriormente l’unica componente di mercato che potrebbe agevolare il risparmio del cliente finale.

I-Com ha elaborato alcune opzioni di introduzione del canone in tariffa al fine di comprenderne meglio il possibile impatto.

Una prima ipotesi prevede l’introduzione di un canone fisso (circa 60€) uguale per tutti ottenuto spalmando l’attuale gettito sul totale dei punti di prelievo domestici.

Le altre ipotesi legano il canone al consumo (ripartendolo sui TWh/annui consumati nel 2013), in un caso incrementando la tariffa di una quota costante di circa 3 c€/kWh e in un altro seguendo la progressività degli oneri di sistema.

Di seguito viene mostrato l’andamento della spesa annua, in funzione delle condizioni economiche da sito Aeegsi (relative al I trimestre 2015) e dei tre scenari immaginati.

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E’ possibile notare come nelle ipotesi di canone legato al consumo l’introduzione della nuova componente nell’attuale bolletta enfatizzi il fenomeno della progressività, portando a pagare ancora di più chi ha consumi più elevati.

Prendendo come riferimento tre tipologie di clienti domestici (1500, 2700, 4500 kWh/annui), l’incidenza del canone varia, passando dal 26%, al 13% e successivamente al 6% nell’ipotesi di canone flat, dal 15% (clienti 1500 e 2700 kWh/anno) al 13% nell’ipotesi legata al consumo in modo costante, progredendo, invece, dal 12% al 14%, seguendo l’andamento degli oneri.

Al di là degli esercizi teorici, fondamentali per comprendere la portata del fenomeno, sorge il dubbio che tale modalità di pagamento del canone RAI rischi di appesantire la bolletta con ulteriori oneri non strettamente legati al servizio reso e di rallentare, se non frenare del tutto, il percorso di semplificazione delle bollette intrapreso del Regolatore.

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