Secondo un’indagine realizzata dall’istituto G&G Associated per il FASI, Fondo bilaterale di Federmanager e Confindustria, l’adozione di sistemi di controllo informatizzati in sanità costituirebbe un’arma fondamentale per “salvare” il nostro SSN.
Il sondaggio, basato sulle risposte di un campione di 3800 persone, rappresentativo dell’intera popolazione italiana, mostra che il 78% dei cittadini prevede una riduzione dell’accesso alle cure mediche nei prossimi 5 anni, specialmente per cure odontoiatriche (57%), visite specialistiche programmate (42%) ed esami diagnostici (32%). Il 32% del campione pensa che il SSN non sarà più in grado di fornire gli stessi servizi, il 33% che ci riuscirà solo in parte mentre il 46% degli intervistati ritiene che il servizio sia destinato a peggiorare.
Lo scenario rappresentato dagli italiani appare dunque tutt’altro che ottimista e, quando è stato chiesto di indicare su quali leve sarebbe opportuno agire, il 93% ha risposto attraverso la lotta agli sprechi e alla corruzione. Al secondo posto, con l’81% delle preferenze, salta agli occhi ma non stupisce, troviamo la richiesta dell’adozione e della diffusione del fascicolo sanitario, con la storia clinica e le spese dell’assistito, in quanto utilissimo strumento di trasparenza e tracciabilità dei consumi e delle prescrizioni, il quale conferma la prima preferenza.
L’aumento del ticket per i cittadini con un reddito elevato, votato dal 78% degli intervistati, non sorprende, ma il fatto che l’opzione “Informatizzare il SSN, gestendo tutto on line e tramite computer” sia stata scelta dal 66% degli intervistati, collocandosi così al quarto posto, conferma che gli italiani stanno diventando sempre più “digitali”.
Entrando nel dettaglio osserviamo infatti che più dell’80% degli intervistati vorrebbe prenotare visite, pagare e visualizzare i propri referti online ed utilizzerebbe i servizi di teleassistenza e di comunicazione, mentre il 59% si è mostrato favorevole all’utilizzo di servizi di telemedicina e telemonitoraggio.
«Tutto questo ci fa credere che i prossimi cinque anni saranno gli anni della Sanità digitale – afferma Giuseppe Torre, direttore dello studio – Lo sviluppo della tecnologia mobile sta generando anche un effetto positivo sulla condotta degli utenti: sono più attenti alla propria salute che possono monitorare semplicemente, ad esempio tramite un’app, e diventano proattivi verso temi quali gli stili di vita e il benessere».
Da questo studio appare evidente che gli italiani credono nella digitalizzazione della sanità come strumento per garantire la sostenibilità economica del nostro SSN e riflette il dato che più della metà del campione intervistato oggi possiede uno smartphone o un tablet (58%).