Le prospettive delle rinnovabili negli Emirati Arabi

Con REmap 2030 IRENA esamina quali siano le condizioni ottimali per una maggiore diffusione delle energie rinnovabili in diversi Paesi e mercati, nell’intento di ridefinire la strategia energetica al 2030. Il Ministero degli Affari Esteri degli Emirati Arabi Uniti ha supportato l’Agenzia nella redazione di tale roadmap.

Emerge che il Paese conosciuto come uno dei principali esportatori di idrocarburi sia anche un importante sostenitore delle tecnologie a questi alternative e che punti a raddoppiare la quota di tali fonti di energia.

Secondo il Report IRENA pubblicato in aprile, il 2014 segna un punto di svolta nelle strategie energetiche degli Emirati Arabi. Infatti, per la prima volta l’energia rinnovabile risulta economicamente conveniente. Tanto da far ipotizzare una quota di almeno il 10% dell’utilizzo di energie rinnovabili nel mix energetico della Regione entro il 2030 (del 25% nel mix di generazione). Il risparmio è stimabile in circa 1,9 miliardi di dollari l’anno (in base al costo del combustibile evitato), al netto dei benefici derivanti dalla riduzione dei costi sanitari, ambientali e della produzione nazionale di idrocarburi, ulteriore, disponibile per l’esportazione.

L’analisi considera tutto il sistema energetico degli Emirati (inclusi elettricità, industria, costruzioni e trasporti) nonché le fonti di approvvigionamento alternative (gas naturale, petrolio, carbone e nucleare) utilizzando una combinazione nazionale e internazionale. Inoltre, lo studio teorizza due diversi approcci, uno moderato (90$ /barile di petrolio e /8 $MBtu per il gas naturale) con prezzi del gas naturale più contenuti rispetto agli attuali prezzi marginali UAE e un secondo approccio (120 $/barile di petrolio e 14 /MBtu gas) allineato con gli attuali prezzi marginali del gas.

Il rapido aumento dei prezzi del gas naturale e la riduzione dei costi delle energie rinnovabili rappresentano i principali promotori della potenziale futura rivoluzione del sistema energetico degli Emirati. Se negli ultimi mesi del 2014 il prezzo del petrolio è sceso di circa il 50%, il prezzo del gas – con il quale si confronta la competitività delle rinnovabili – risulta in linea con le ipotesi di analisi. Considerando variazioni dei costi graduali per tutte le tecnologie, “senza favoritismi”, si è riscontrato che le rinnovabili hanno registrato un drastico calo dei costi negli ultimi anni (-75% rispetto al 2008). Di contro, il prezzo del gas che nel 2010 era meno di 2 $/Mbtu, oggi sfiora gli 8$/Mbtu e non riesce a limitare le esigenze di importazione (con il prezzo del gas di importazione che varia dai 9 ai 14 $/Mbtu).

Attualmente le diverse tecnologie rinnovabili – fotovoltaico, eolico, energia da rifiuti – risultano convenienti, addirittura il fotovoltaico per la produzione di elettricità è già competitivo con gli impianti a gas e lo sarebbe anche qualora il prezzo del gas scendesse a 4,5 $/Mbtu.

Al fine di garantire un uso efficiente dell’energia e della sostenibilità ambientale, sarà fondamentale responsabilizzare le Autorità energetiche (con giurisdizione su tutti i tipi di energia), in modo da sviluppare una visione olistica che permetta il confronto dei costi delle singole tecnologie.

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