Una scelta destinata a cambiare profondamente il sistema della rappresentanza dei consumatori oppure un unicum nella realtà dell’associazionismo consumeristico italiano? È ancora presto per trarre le dovute conclusioni ma quello che è accaduto in occasione del Secondo Congresso Nazionale di CODICI, svoltosi a Roma il 15 maggio scorso, potrebbe davvero rappresentare una risposta concreta alla frammentata realtà della rappresentanza dei consumatori.
Assoutenti, Casa del Consumatore e CODICI hanno annunciato la creazione di Rete Consumatori Italia una nuova organizzazione che consentirà alle tre associazioni di collaborare insieme per l’attuazione di progetti comuni, attività di informazione, assistenza e consulenza pur tuttavia rimanendo autonome. Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di CODICI, sostiene che questa scelta nasce da un’esigenza diffusa di rappresentatività legata al fatto che “siamo consapevoli che il nostro peso specifico con l’impresa, la politica e la pubblica amministrazione è debole perché siamo frammentati. Vogliamo rappresentare una forte aggregazione di riferimento con una grande capacità di azione”. Rete Consumatori Italia potrà contare su oltre 100.000 iscritti e quasi 250 sedi/sportelli distribuiti su tutto il territorio nazionale presso le quali il consumatore potrà rivolgersi per chiedere consulenza ed assistenza[1]. “Il nostro impegno è quello di promuovere azioni unitarie, volte a tutelare i diritti e gli interessi di consumatori e utenti. Abbiamo così creato sportelli territoriali di rete per condividere iniziative, competenze, progetti e programmi”, hanno dichiarato i rappresentanti delle tre associazioni. La sinergia ha lo scopo inoltre di unire le esperienze accumulate dalle associazioni lungo questi anni e di dare maggiore potenza all’attività associativa, in un sistema che tende ad isolare sempre più il consumatore e le sue rappresentanze. Questo progetto, aperto ad altre associazioni di consumatori, vuole realizzare due poli di eccellenza: un centro studi su consumatori e consumerismo e un’azione per rafforzare diffusione e impatto delle Alternative Dispute Resolution (ADR). Un primo risultato è già stato raggiunto con l’approvazione di un documento congiunto su Expo e sulla Carta di Milano.
Non sfugge come la mission di Rete Consumatori Italia sia ambiziosa ma che al tempo stesso possa presentare alcuni ostacoli nella sua realizzazione. Infatti la nascita della nuova Organizzazione va nella direzione di una semplificazione del mondo della rappresentanza dell’associazionismo consumeristico. Ad oggi sono ben 19 le associazioni dei consumatori rappresentative a livello nazionale e facenti parte, di diritto, del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU). Alcune di queste hanno riconosciuto di essere molte volte incapaci di fare squadra, poiché spesso hanno posizioni molto divergenti tra di loro. Di conseguenza non colgono la possibilità di incidere nei confronti dei decisori pubblici in modo efficace.[2]
I protagonisti di Rete Consumatori Italia hanno elencato i principali obiettivi a breve termine affermando come questa nuova sigla non sia “un’aggregazione per fare numeri ma è soprattutto un’aggregazione di idee. Faremo lobby aperta a tutte le organizzazioni che vogliono aderire a questo percorso. Per il prossimo futuro la parte più importante sarà quella di raccogliere adesioni per le azioni collettive”. Va ricordato come nel mondo della rappresentanza già altri soggetti abbiano cercato di semplificare e di unire le proprie forze in un progetto comune non riuscendo ad ottenere ad oggi i risultati sperati.
La sfida sulla rappresentanza è stata lanciata. Come risponderanno le altre associazioni? Solo la comune volontà di perseguire questo progetto e la mancanza di personalismi saranno gli elementi vincenti che potranno costituire un punto di non ritorno nella rappresentanza dei diritti dei consumatori.
[1] Per il numero degli iscritti e delle sedi/sportelli si vedano i dati della Divisione XI – Politiche e normative per i consumatori, Direzione generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica – del Ministero dello Sviluppo Economico pubblicati nel capitolo 5 del Rapporto Consumatori I-Com 2015
[2] Si vedano i risultati del questionario somministrato alle associazioni dei consumatori dai ricercatori I-Com nel Rapporto Consumatori 2015, p.201