Il Rapporto Osmed[1], pubblicato il 27.01.2016, consente di ottenere una prima indicazione sui consumi e sulla spesa farmaceutica italiana (vedi Figura, pag. 24 del rapporto Osmed). Secondo i dati relativi al periodo gennaio-settembre 2015, la spesa farmaceutica nazionale totale (pubblica e privata) avrebbe raggiunto i 21,3 miliardi di euro, di cui il 76,5% rimborsato dal SSN. La spesa farmaceutica territoriale pubblica è stata pari a circa 159 euro pro capite, ovvero 9.727 milioni di euro, facendo registrare un aumento del +9,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo aumento sarebbe dovuto soprattutto ad una crescita del +37,4% della spesa per i farmaci di classe A erogati in distribuzione diretta e per conto e ad una lieve diminuzione (-0,9%) della spesa farmaceutica convenzionata netta.
Consumi in regime di assistenza convenzionale. Il numero di ricette ha registrato una diminuzione del 2,2% rispetto all’anno precedente, probabilmente anche a causa dell’arrivo della ricetta dematerializzata, mentre è stato rilevato un aumento del numero delle confezioni pari allo 0,1%. In media sono state utilizzate 1.041,1 dosi ogni mille abitanti ogni giorno, dato in aumento dello 0,5% rispetto all’anno precedente. La spesa complessiva per compartecipazioni a carico del cittadino sui farmaci di classe A è stata pari a 1.136 milioni di euro, in aumento del +1,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato.
Spesa Privata. Questa spesa, che comprende tutte le voci di spesa sostenute dal cittadino, ha mostrato un incremento del +2,3%, determinato in particolar modo da un aumento della spesa per i farmaci di automedicazione (+4,2%), dall’acquisto dei medicinali di classe A (+3,3%) e da una crescita dell’1,4% della spesa per compartecipazioni del cittadino, mentre la spesa dei farmaci di classe C con ricetta ha registrato un incremento più ridotto, pari a +0,8%.
La spesa per i medicinali acquistati dalle strutture pubbliche ha raggiunto i 133,1 euro pro capite, facendo registrare un incremento del +21,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; le dosi giornaliere per mille abitanti, pari a 151,5, sono invece diminuite rispetto all’anno passato (-0,8%).
Categorie di farmaci più usati. I medicinali per la cura delle patologie cardiovascolari costituiscono sia la prima categoria in termini di spesa (41,8 euro pro capite) sia la prima per numero di dosi medie prescritte (467,4 dosi ogni 1000 abitanti al giorno, di seguito DDD/1000 ab die) per quanto riguarda l’assistenza farmaceutica convenzionata, seguiti da quelli usati per l’apparato gastrointestinale ed il metabolismo (spesa pro capite di 24,9 euro e 152,7 DDD/1000 ab die). I farmaci antineoplastici e immunomodulatori costituirebbero invece la prima categoria terapeutica in termini di spesa (49,1 euro pro capite) e la sesta in termini di dosi medie prescritte (9,3 DDD/1000 ab die) per quanto riguarda l’assistenza farmaceutica erogata dalle strutture sanitarie pubbliche, mentre a seguire troviamo gli antimicrobici per uso sistemico, con una spesa pro capite pari a 37,7 euro, e dosi medie prescritte pari a 6,2 DDD/1000 ab die (settima categoria in termini di dosi medie prescritte).
L’invecchiamento della popolazione e la cronicizzazione delle patologie sembrerebbero aver giocato un ruolo importante nella spesa a carico del SSN (comprensiva della spesa per i farmaci erogati in regime di assistenza convenzionata e di quelli acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche), infatti antineoplastici e immunomodulatori si collocherebbero al primo posto, avendo generato una spesa di 3,2 miliardi di euro, seguiti dagli antimicrobici ad uso sistemico (2,9 miliardi di euro) e dai medicinali per le patologie cardiovascolari (2,7 miliardi).
La spesa per i medicinali erogati tramite la distribuzione diretta e per conto è stata pari a 5,3 miliardi di euro, suddivisi in 993 milioni di euro usati per la distribuzione per conto e 4,3 miliardi di euro per la spesa diretta. Ricordiamo che in questo caso la spesa è costituita dal 61,7% da medicinali di classe A, per il 37,5% dai farmaci di classe H mentre solo lo 0,8% da farmaci di classe C, mentre la spesa dovuta all’uso dei farmaci in ambito ospedaliero ha raggiunto i 2,2 miliardi di euro, composta per il 71,8% da medicinali di classe H, per il 16,1% da farmaci di classe C e per il 12,1% da farmaci di classe A.