La banda larga in Italia. Dalle parole ai fatti

Il rapporto sullo stato di internet nel terzo trimestre 2015 di Akamai non fa che confermare il trend positivo evidenziato nel Rapporto Reti e Servizi di Nuova Generazione presentato da I-Com nel novembre 2015.

Il dato rilevante che emerge e che ulteriormente evidenzia i frutti della strategia messa in campo dal Governo e degli ingenti investimenti realizzati dagli operatori, è un miglioramento generale del nostro Paese sia in termini di penetrazione di internet sia inbanda_ termini di performance delle reti. È fuor di dubbio che a livello globale la strada sia ancora molto molto lunga e certamente in salita considerato che l’Italia si posiziona al 51° posto (in recupero di una sola posizione) ma a livello europeo la performance italiana non passa inosservata. Ed infatti, in relazione all’aumento delle connessioni della banda larga a più di 4 Mpbs i dati del rapporto mostrano come il nostro Paese abbia registrato l’aumento più significativo trimestre su trimestre con un +10%, mentre anno su anno la percentuale di crescita si attesta al 20% raggiungendo il 78% del totale. L’adozione di connessioni superiori ai 10 Mbps è salita al 14% consentendo all’Italia di primeggiare in termini di crescita. Il nostro Paese, infatti, risulta essere l’unico ad aver registrato, nel quarto trimestre 2015 , un tasso di crescita del 50% rispetto al trimestre precedente e del 142% anno su anno. Molto brillante anche la performance dell’Italia rispetto alle connessioni broadband da 15 Mpbs, rispetto alle quali assume un ruolo da leader della crescita nell’area Emea con un incremento del 56% rispetto al terzo trimestre 2015 e del 141% rispetto al quarto trimestre 2014. Anche guardando alla velocità delle connessioni, i dati mostrano una crescita. La velocità media di connessione pari a 7,4 Mbps (a fronte dei 26,7 Mpbs della Sud Corea, paese leader per questo aspetto, seguito da Svezia e Norvegia con rispettivamente 19,1 e 18,8 Mbps) registra una crescita del 14% e del 33% rispettivamente rispetto al trimestre e all’anno precedente mentre la media delle velocità di picco raggiunta in Italia nell’ultimo trimestre del 2015 si attesta a 32 Mbps (a fronte dei 73,6 Mbps della Romania che continua ad essere a livello europeo il Paese con la media delle velocità di picco più alta), con un incremento del 6,3% rispetto al trimestre precedente e del 19% rispetto al quarto trimestre 2014 che non consente tuttavia al nostro Paese di salire oltre la penultima posizione nell’area Emea. Guardando invece alle connessioni mobili in Italia il rapporto in analisi evidenzia come lo stato di adozione della banda larga per le connessioni mobili a più di 4 Mbps si attesti all’88% del totale e la velocità media di connessione raggiunga i 9,3 Mbps con picchi medi di 67,7 Mbps.

C’è sicuramente ancora molta strada da fare ma il positivo processo di digitalizzazione avviato dal nostro Paese, dopo tanti anni di fatica e ritardi, sembra essere finalmente entrato a regime spianando la strada ad un virtuoso iter che condurrà alla completa modernizzazione infrastrutturale e tecnologica e, con la complicità di una domanda speriamo sempre più matura, alla reale instaurazione di una società digitale che consenta al nostro Paese di godere finalmente a pieno dei benefici e delle opportunità che ad essa si accompagnano.

Vicepresidente dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Laureata in Giurisprudenza presso l’Università di Tor Vergata nel 2006 ha partecipato, nel 2009, al master di II Livello in “Antitrust e Regolazione dei Mercati” presso la facoltà di Economia della medesima università conseguendo il relativo titolo nel 2010, anno in cui ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense.

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