Nei giorni scorsi è stato posto in consultazione sul sito dell’Autorità per l’energia il Piano di Sviluppo della Rete di Trasmissione Nazionale 2016, predisposto ai sensi del D.M. del 20 aprile 2005 e del D.lgs. 93/2011[1]. Si tratta di un documento per la pianificazione dello sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale redatto annualmente, tenendo in considerazione il fabbisogno energetico del Paese, le necessità di potenziamento della rete e le richieste di connessione di nuovi impianti.
Il Piano si inserisce perfettamente nel contesto evolutivo del settore, caratterizzato dal rapido e ingente sviluppo della produzione elettrica da fonte rinnovabile. Nel corso del 2016 è proseguita la crescita della capacità installata di impianti eolici e fotovoltaici che ha raggiunto a fine anno il valore complessivo di circa 28 GW.
Tale incalzante sviluppo ha reso necessario porre l’attenzione su importanti problematiche di gestione in sicurezza della rete e del sistema elettrico nel suo complesso, che hanno comportato una revisione dei paradigmi su cui tradizionalmente si erano basati l’esercizio dell’infrastruttura e lo sviluppo del sistema. Ora più che mai – e sempre di più in futuro – risulta fondamentale poter disporre in modo efficace di tutte le risorse esistenti, tra le quali gli scambi con l’estero, gli impianti di accumulo e gli strumenti di controllo della generazione da fonti rinnovabili, che rivestono un ruolo fondamentale per garantire l’equilibrio istantaneo di immissioni e prelievi.
Come descritto da Terna, il settore elettrico nazionale ha registrato nel corso del 2015 un incremento del fabbisogno stimato rispetto al precedente anno pari all’1,5%. Tale fenomeno rappresenta un primo segnale della ripresa economica italiana. Inoltre, grazie alle eccezionali temperature estive, ben al di sopra della media, si è registrato un picco di consumi di 59.400 MW (nel mese di luglio) con un incremento del 15% rispetto al picco estivo dell’anno 2014.
Il Piano di Sviluppo edizione 2016 prevede nel prossimo decennio investimenti per 6,6 miliardi di euro, grazie ai quali si realizzeranno efficienze per il sistema elettrico per quasi 1,4 miliardi di euro l’anno[2], in termini di:
- Riduzione emissioni CO2 per circa 15 milioni di tonnellate/anno
- Riduzione delle congestioni per un valore di circa 5.000 MW
- Maggiore capacità di scambio con l’estero stimata fino a circa 5.500 MW
- Maggiore capacità di potenza liberata da fonti rinnovabili per circa 5.500 MW
Durante la fase di consultazione, sarà organizzata da Terna (il 15 giugno) una sessione pubblica di presentazione dello schema del Piano, per i soggetti interessati. Il termine per l’invio delle osservazioni il 30 giugno 2016.
[1] Il primo riguardante la Concessione di Terna per le attività di trasmissione e dispacciamento dell’energia elettrica nel territorio nazionale; il secondo, invece, prevede che il Gestore della rete sottoponga entro il 31 gennaio di ogni anno il Piano al Ministero dello Sviluppo Economico per la sua approvazione.
[2] Confronto tra gli investimenti e l’indice di profittabilità medio degli interventi di piano