La relazione The Future of Mobile Communications, realizzata per GSMA dalla società di ricerche di mercato Context Consulting, pubblicata in occasione del Mobile World Congress Shanghai 2016 (Shanghai New International Expo Centre, 29 giugno – 1° luglio) mostra la straordinaria importanza assunta dal mobile e la crescente propensione degli individui ad avvalersi dei device mobili per comunicare con gli altri. Si tratta di una relazione firmata GSMA che si basa su un sondaggio che ha coinvolto 4.045 partecipanti di Spagna, USA, Cina e India, intervistati nel mese di marzo 2016 in merito all’utilizzo dei tradizionali servizi vocali ed SMS proposti dagli operatori di telefonia mobile e all’uso dei servizi di messaggistica basati su Internet. Il dato che emerge è che il 64% degli utilizzatori di internet invia sms quotidianamente (solo il 23% in Spagna e ben l’81% in India) a fronte del 75% che invia messaggi istantanei e che l’80% effettua o riceve chiamate al cellulare ogni giorno mentre il 27% chiamate vocali. Queste ultime, in particolare, alla luce dei dati raccolti dall’indagine in questione, risultano molto più popolari in Cina ed India di quanto non lo siano in Spagna e negli USA. Il dato più importante, tuttavia, concerne la rilevazione di una crescente domanda di servizi avanzati di comunicazione, tra cui figurano, ad esempio, le chiamate vocali veicolate su tecnologia VoLTE (Voice over Long Term Evolution) e la condivisione di contenuti in tempo reale durante lo scambio di messaggi istantanei, abilitata dai cosiddetti Rich Communications Services (RCS). Alla luce delle evidenze raccolte, i consumatori sembrano interessati ad un’esperienza di messaggistica basata su IP (Internet Protocol, ndR) più ampia, globale e aperta. Ciò significa che è sempre più spiccato il desiderio degli utenti di accedere a servizi avanzati di comunicazione abilitati in via nativa su qualsiasi dispositivo, disponibili su qualsiasi rete, supportati in via diretta dagli operatori di telefonia mobile, senza la necessità di scaricare e installare app dedicate come WhatsApp, Facebook Messenger o WeChat.
Alla luce delle evidenze raccolte, i consumatori sembrano interessati ad un’esperienza di messaggistica basata su IP (Internet Protocol, ndR) più ampia, globale e aperta. Ciò significa che è sempre più spiccato il desiderio degli utenti di accedere a servizi avanzati di comunicazione abilitati in via nativa su qualsiasi dispositivo, disponibili su qualsiasi rete e supportati direttamente dagli operatori di telefonia mobile, senza la necessità di scaricare e installare app dedicate come WhatsApp, Facebook Messenger o WeChat.
Si tratta di servizi assolutamente innovativi che potrebbero ancora una volta innovare le tecniche di comunicazioni attualmente in uso assicurando, tra il 2015 ed il 2020, un incremento dei ricavi degli operatori mobili tra il 2 e il 14%. Siamo dunque di fronte ad un’altra possibile rivoluzione dalla quale potrebbero scaturire, per gli utenti, nuove possibilità di comunicare e, per gli operatori in grado di assecondare gli interessi di questi ultimi, nuove opportunità di business. A frenare gli entusiasmi però vi sarebbe una ridotta propensione degli individui a pagare per l’utilizzo di servizi di comunicazione basati su IP. Ed infatti, nonostante le manifestazioni di interesse registrate, non sarebbe facile per gli operatori, convincere gli utenti a pagare somme ulteriori per i nuovi servizi in sperimentazione.
Siamo dunque ancora una volta di fronte al tradizionale dilemma se prima l’uovo o la gallina. È indispensabile attendere che la domanda sia matura per sviluppare servizi innovativi di comunicazione mobile così da avere la certezza di un ritorno degli investimenti compiuti, oppure è preferibile sperimentare e mettere sul mercato questi nuovi servizi ed attendere che la domanda maturi mettendo in campo strategie in grado di sollecitarla?
Si tratta di un quesito tradizionalmente ricorrente in considerazione della necessità di investire ingenti somme nello sviluppo delle nuove tecnologie. A questa domanda nel nostro Paese per molto tempo si è risposto, soprattutto con riferimento al fisso ed allo sviluppo della banda ultralarga, che fosse indispensabile attendere la maturazione della domanda fino a quando con il Piano del Governo di marzo 2015 si è deciso di rompere gli indugi e realizzare l’infrastruttura mettendo in campo, al contempo, strategie di sviluppo della domanda. Chissà che anche nel mobile non sia la strategia giusta per assicurare l’evoluzione dei servizi e lo sviluppo del settore.