Industria 4.0: il nuovo Piano del Governo

È stato finalmente diffuso il Piano nazionale Industria 4.0, straordinariamente importante per la competitività del nostro Paese. Si tratta di un progetto ambizioso che ruota intorno a tre grandi obiettivi che si sostanziano nello sviluppo di compeindustria 4.0.tenze sin dalla formazione scolastica, nel sostegno alle imprese – protagoniste principali del piano – e nella diffusione della cultura digitale anche mediante l’individuazione di aree di eccellenza.

Rispetto agli investimenti privati i numeri parlano di una mobilitazione, nel 2017, per 10 miliardi di euro in più (passando da 80 a 90 miliardi), con un incremento di 11,3 miliardi di spesa privata in ricerca, sviluppo e innovazione e 2,6 miliardi di risorse per progetti early stage nel periodo 2017-2020, mentre con riguardo alle competenze, l’obiettivo da perseguire è quello di riuscire a raddoppiare il numero degli iscritti agli istituti tecnici superiori focalizzati su questo verticale ed arrivare ad avere 200 mila studenti e 3 mila manager specializzati sui temi dell’Industria 4.0. Nell’ottica di favorire questa transizione digitale il piano prevede l’istituzione, a partire dal 2017, di competence center e digital innovation hub nazionali, sei consorzi deputati alla discussione sugli standard dell’IoT e un roadshow di sensibilizzazione lungo tutta la Penisola a cui potranno partecipare associazioni, aziende università e le più alte cariche istituzionali. Fondamentale il ruolo degli incentivi. È prevista, in particolare, la proroga del super ammortamento la cui aliquota passerà dall’attuale 140% al 250% per gli investimenti in soluzioni per l’Industria 4.0 mentre il credito d’imposta alla ricerca dall’attuale 25% dovrebbe essere innalzato al 50% per la spesa interna, con un tetto massimo per contribuente che da 5 arriverà a 20 milioni di euro. Accanto a tali misure sono individuate detrazioni fiscali fino al 30% per gli investimenti fino a un milione di euro in startup o PMI innovative oltre ad agevolazioni su investimenti a medio/lungo termine ed iniziative come acceleratori di imprese incentrate sui temi dello smart manufacturing. Accanto alle direttrici principali fondamentale anche il ruolo delle direttrici di accompagnamento tra cui spicca, per importanza, l’attenzione allo sviluppo della banda ultralarga già oggetto di una Strategia che inizia ad essere sempre più una realtà grazie alla sinergia pubblico-privato che sta favorendo un’accelerazione degli investimenti degli operatori del settore.

Le iniziative sopra descritte dovrebbero comportare un impegno pubblico del valore di 13 miliardi di euro, al quale si aggiungono i 355 milioni di euro per il piano nazionale Scuola digitale e dell’alternanza Scuola-lavoro sui percorsi coerenti col progetto, i 70 milioni di euro destinati alla formazione specialistica, i 170 milioni previsti per il potenziamento dei cluster tecnologici e infine i 100 milioni per i competence center, per un totale di 700 milioni di euro.

Dal punto di vista gestionale-organizzativo, sarà fondamentale il ruolo della cabina di regia composta dalla presidenza del Consiglio dei ministri, dai dicasteri dell’Economia, dello Sviluppo, dell’Istruzione, del Lavoro, delle Politiche Agricole e dell’Ambiente e da una rappresentanza degli atenei tecnici, dei centri di ricerca, dell’imprenditoria e delle organizzazioni sindacali che seguirà lo svolgimento dei lavori e mediante verifiche periodiche accerterà il raggiungimento degli obiettivi fissati.

Si tratta di un piano positivo che affronta il grosso tema della trasformazione digitale con un’ottica globale e di sistema che mette al centro le imprese offrendo loro strumenti ed incentivi per favorire lo switch-off e vincere le nuove sfide offerte dall’industria digitale e che, al contempo, valorizza il ruolo degli individui ed il tema delle competenze a tutti i livelli, al fine di creare finalmente le condizioni per consentire al nostro Paese di accelerare e sfruttare a pieno le potenzialità e le opportunità che la quarta rivoluzione digitale offre. La sfida è importante e tutto il mondo sta giocando la partita. Vedremo se il nostro paese, da sempre leader nella manifattura, saprà davvero stare al passo con i tempi attestandosi tra i paesi best performer del cambiamento.

Vicepresidente dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Laureata in Giurisprudenza presso l’Università di Tor Vergata nel 2006 ha partecipato, nel 2009, al master di II Livello in “Antitrust e Regolazione dei Mercati” presso la facoltà di Economia della medesima università conseguendo il relativo titolo nel 2010, anno in cui ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.