Una insufficiente dotazione e qualità di infrastrutture e servizi infrastrutturali è sovente richiamata come uno dei principali e storici deficit e come elemento aggiuntivo di difficoltà per lo sviluppo delle attività economiche.
Nell’ambito del Rapporto ORTI sull’economia delle regioni italiane ed i rapporti tra le amministrazioni territoriali e le imprese, presentato a Roma la scorsa settimana, per definire il grado di competitività delle regioni italiane, I-Com ha elaborato un indice sintetico che prende in considerazione alcune variabili relative alla dotazione infrastrutturale, con riferimento ai tre settori che nel rapporto vengono esaminati nel dettaglio: digitale, energia e trasporti.
Sorprende la presenza di alcune regioni del Mezzogiorno tra le prime 10: si tratta di Campania, Puglia e Sicilia. In questo dato si leggono certamente gli effetti positivi delle politiche volte a favorire lo sviluppo delle reti di ultima generazione (banda ultra-larga) nelle regioni dell’Obiettivo Convergenza: non è un caso che la Campania figuri seconda (alla Calabria, peraltro) per copertura della banda ultra-larga a 30 Mbps e quarta per copertura a 100 Mbps.
In particolare, proprio la Campania – 2° in graduatoria, con un indice pari a circa 98 – deve il suo posizionamento anche ad una buona capillarità della rete elettrica: la migliore in quanto a distribuzione e quinta in quanto a rete di trasmissione (prima tra le regioni del Mezzogiorno). Resta, come da tradizione, più problematica per il Meridione la situazione delle infrastrutture di trasporto: in quanto a rete autostradale e ferroviaria, sono sempre regioni del Centro-Nord a primeggiare, sebbene la Campania (insieme alla Sicilia) si faccia pian piano strada tra queste. Migliore la situazione sul fronte aeroportuale, con Campania e Sicilia rispettivamente terza e quarta (dopo Lombardia e Veneto) in termini di densità di rete – intesa, in questo caso, come numero di voli per kmq di superficie territoriale.
L’indice infrastrutturale, sebbene restituisca un’informazione molto stilizzata, mostra, in maniera molto chiara, una evidenza già ben nota: la (troppa) disuguaglianza interregionale che ci fa trovare, all’estremo opposto, regioni quali Sardegna, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta che presentano un indice infrastrutturale inferiore, rispetto alla Lombardia, di addirittura il 70-80%.