La strategia digitale del Governo prevede azioni trasversali che interessano anche la Sanità. Con “sanità digitale” si intendono gli interventi condivisi e messi in atto da tutte le Amministrazioni operanti a livello centrale, regionale e locale: la digitalizzazione del ciclo prescrittivo, la realizzazione di una soluzione federata di Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) del cittadino, l’aumento del tasso di innovazione digitale nelle aziende sanitarie[1].
In merito al Fascicolo Sanitario Elettronico – seppur tutte le regioni stiano investendo nel suo sviluppo – la situazione sembra essere ferma al palo. Infatti, la fotografia dell’Agid mostra ancora che esso è operativo solo in sette regioni; in Campania, Calabria e Sicilia ancora non è stato implementato, e nelle restanti, invece, è in corso di implementazione.
Sul fronte della ricetta dematerializzata (cosiddetta anche elettronica o digitale), invece, continuano a confermarsi risultati positivi. L’ultimo report relativo alle ricette dematerializzate elaborato da Promofarma – Società di servizi informatici di Federfarma – mostra che su oltre 49 milioni di ricette prescritte a livello nazionale nel mese di gennaio 2017, quasi l’80% è ormai in forma digitale.
La Campania continua a guidare la classifica, con una quota di ricette digitali che supera ormai il traguardo del 90%, fissato a suo tempo dall’Agenda per l’Italia digitale come obiettivo ultimo della dematerializzazione; precisamente, nella suddetta regione, le digitali – nell’aggiornamento di gennaio 2017 – raggiungono il 90,87% delle ricette totali.
Vicinissima al raggiungimento del traguardo anche la Sicilia, che rispetto all’aggiornamento di novembre 2016 in cui era in quinta posizione dietro a Veneto, Molise e PA di Trento, compie un sorpasso collocandosi al secondo posto; alle calcagna la Provincia autonoma di Trento e il Molise.
Dunque, fanno meglio della media nazionale (79,45% del totale) undici regioni. Si tratta di un risultato complessivo ottimo, tenendo conto anche del balzo in avanti delle due regioni che occupano stabilmente il fondo della classifica per aver avviato la dematerializzazione solo da pochi mesi: la Calabria, che supera – nell’ultimo aggiornamento di gennaio – la Toscana e il Friuli Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Bolzano che aumenta la sua percentuale di ricette dematerializzate, passando dal 37,58% di novembre 2016 al 40,15% di gennaio 2017, confermandosi, però, sempre fanalino di coda della classifica e unica regione in cui la quota di ricette cartacee supera ancora quella delle digitali.
Elaborazioni I-Com su dati Promofarma (Società di servizi informatici di Federfarma)