IoT, 5G e intelligenza artificiale alleati preziosi per una sanità migliore

download (1)Diffusione di consulti medici online, wearable device, chirurgia robotica a distanza, cognitive computing in grado di raccogliere ed elaborare Big Data, cambieranno il mondo della sanità a 360°.

Non sembra esserci, dunque, un singolo ambito escluso dalla rivoluzione promessa dall’Internet of Things, dalla tecnologia 5G e dall’intelligenza artificiale.

L’Internet of Things – fenomeno clamoroso che si riferisce alla crescente diffusione di dispositivi e sensori tra loro interconnessi e collegati alla rete – sta già ridisegnando la sanità, ridefinendo una nuova relazione tra paziente e professionista sanitario (e/o struttura sanitaria).

Un passaggio nodale in questo campo sarà segnato dalla rete 5G, ovvero l’innovazione tecnologica wireless che abiliterà definitivamente l’interconnessione simultanea di una quantità enorme di oggetti grazie ad una maggiore velocità di connessione e a una bassa latenza (vale a dire un minor tempo d’attesa perché avvenga la connessione). Manca ancora qualche anno prima che la tecnologia per reti mobili di V generazione diventi realtà – in Italia a breve partirà la sperimentazione che interesserà cinque città (l’area metropolitana di Milano, L’Aquila, Prato, Bari e Matera) – ma le aspettative continuano ad aumentare e la svolta epocale è dietro l’angolo.

Merito delle sue caratteristiche, la tecnologia 5G è applicabile ai settori più disparati; ambiscono, infatti, alla connettività ultraveloce diversi pretendenti: dai produttori di automobili sino ai big player del mondo della salute e della cura della persona.

Il connubio tra l’Internet of Things e la tecnologia 5G di sicuro migliorerà il settore sanitario, con potenzialità enormi sul fronte della prevenzione e cura. Si pensi alla chirurgia a distanza che potrebbe diventare una prassi consolidata, consentendo agli specialisti di intervenire su pazienti che non hanno la possibilità di raggiungere i grandi poli ospedalieri.

Tra i vantaggi meno “avveniristici” vi è, invece, la riduzione dei tempi di attesa grazie alla possibilità di avere consulti medici online, mentre l’accesso e la condivisione dei dati delle cartelle cliniche mediante il supporto dell’intelligenza artificiale porterà a diagnosi sempre più rapide, consentendo di compiere un grande passo in avanti verso la medicina di precisione (o personalizzata), che rappresenta un approccio mirato a garantire cure su misura per ogni singolo paziente o gruppi di pazienti affetti da gravi patologie.

Il super computer intelligente Watson di IBM sta già dando prova di tutta la sua utilità clinica in ambito oncologico. Secondo i dati presentati ad ASCO 2017, i suggerimenti di Watson concordano con le raccomandazioni degli esperti nel trattamento del tumore nel 96% dei casi e riducono del 78% il tempo necessario ai controlli dei test clinici. Watson for Oncology, si preannuncia, dunque, come un prezioso alleato nella lotta al cancro.

Legato al tema rivoluzione digitale, Big Data, intelligenza artificiale, si trova sempre il tema sicurezza e privacy, che diventa ancora più sentito in ambito sanitario. Non sempre i pazienti sono disposti a condividere a cuor leggero i dati che riguardano la propria salute; stando, però, al report From Healthcare to Homecare. The critical role of 5G in healthcare transformation (2017) – realizzato dall’Ericsson Consumer Lab e che riporta i dati di una survey online condotta su 4.500 utenti tra Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Giappone e Corea del Sud – il 62% degli intervistati si dice favorevole a condividere i propri dati sanitari purché vi sia un miglioramento della qualità delle diagnosi.

Dunque, con queste premesse non vediamo l’ora di assistere al grande gioco di squadra che l’Internet of Things, il 5G e l’intelligenza artificiale faranno in campo sanitario, fornendo soluzioni sempre più all’avanguardia in grado di dare risposte adeguate alla crescente domanda di salute della popolazione.

Research Fellow dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Laureata in Economia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, con una tesi in Finanza Aziendale Internazionale. Successivamente ha conseguito un master di II livello in “Concorrenza, economia della regolamentazione e della valutazione”, presso la medesima università.

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