I vantaggi dell’immunizzazione per la popolazione e i sistemi sanitari

downloadSul Bulletin of the World Health Organization è stato pubblicato uno studio sui benefici sociali ed economici conseguiti – e ancora conseguibili – grazie alla somministrazione di vaccini contro 10 malattie (epatite B, papillomavirus umano, encefalite giapponese, morbillo, rotavirus, rosolia, febbre gialla, haemophilus influenzae tipo B, meningocco di tipo A, streptococcus pneumoniae)  in 73 paesi a medio e basso reddito in cui ha operato GAVI Alliance – l’alleanza globale lanciata nel 2000 con lo scopo di favorire l’accesso ai vaccini nei paesi più poveri del mondo.

Dal 2000, GAVI ha messo in atto uno sforzo internazionale senza precedenti per migliorare l’immunizzazione in tali paesi, contribuendo a salvare milioni di bambini da malattie mortali.  Ad oggi, grazie all’attività di GAVI, si contano circa 580 milioni di bambini vaccinati nei paesi in via di sviluppo.

Secondo le analisi del gruppo di ricerca internazionale diretto da Sachiko Ozawa, l’uso di vaccini salvavita resi disponibili tra il 2001 e il 2020 eviterà circa 20 milioni di decessi, 500 milioni di casi di malattia, 9 milioni di casi di disabilità a lungo termine e 960 milioni di DALYs (Disability-adjusted life years)[1].

Gli esperti stimano anche i benefici economici conseguibili grazie all’immunizzazione. In particolare, la somministrazione dei vaccini nei paesi in via di sviluppo potrebbe consentire ai sistemi sanitari di risparmiare costi sanitari per trattamenti farmacologici, spese di trasporto, perdite di produttività degli operatori sanitari, etc., pari a 350 miliardi di dollari.

L’immunizzazione, in aggiunta ai benefici economici appena menzionati, arreca anche vantaggi alla società in termini di durata maggiore della vita e condizioni di salute migliori. Se oltre ai costi sanitari appena citati, si considera anche la capacità dei vaccini, non solo di salvare vite umane, ma anche quella di prevenire le disabilità e dunque di migliorare e allungare la vita, il risparmio generato dalle vaccinazioni potrebbe salire a 820 miliardi di dollari.

È stato riscontrato che la vaccinazione contro l’epatite B, il morbillo, haemophilus influenzae tipo B, streptococcus pneumoniae ha fornito i maggiori benefici economici tenendo conto dell’enorme burden of disease. Inoltre, lo studio ha evidenziato che ognuno dei paesi che ha ricevuto il sostegno GAVI e beneficiato dunque dei vaccini, ha conseguito un risparmio – in media – di 5 milioni di dollari l’anno.

Secondo i ricercatori, la vaccinazione è generalmente considerata uno degli interventi di salute pubblica economicamente più vantaggiosi e i decisori pubblici dovrebbero riconoscere i potenziali benefici sociali ed economici che potrebbero derivare dai vaccini e incentivarne un continuo uso.


[1] Si tratta di un indicatore che esprime la somma degli anni di vita persi dovuti a morte prematura e degli anni vissuti in condizione di disabilità.

Research Fellow dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Laureata in Economia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, con una tesi in Finanza Aziendale Internazionale. Successivamente ha conseguito un master di II livello in “Concorrenza, economia della regolamentazione e della valutazione”, presso la medesima università.

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