Ultime notizie dal MISE sui dati di consumo e produzione del gas in Italia.
A luglio i consumi di gas crescono dell’8,9% rispetto a luglio 2016, e se si guarda al dato consuntivo (parziale) la crescita è anche maggiore – e pari al 9,5% – rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tendenza opposta per la produzione nazionale, che risulta invece in calo: -1,1% rispetto al mese precedente e -2,6% sull’intero periodo rispetto al 2016.
Risulta evidente, dal grafico che segue, quanto poco – e, anzi, sempre meno – la produzione nostrana contribuisca al fabbisogno di gas del nostro Paese. Poca cosa sono, infatti, i poco più di 3 mld di mc prodotti in casa rispetto ai 44 mld di mc che gli italiani consumano. E all’andamento, sostanzialmente decrescente nell’ultimo decennio (-6% medio annuo), della produzione si contrappone l’andamento delle importazioni nette che, sebbene altalenante, è crescente negli ultimi anni e assolutamente speculare a quello del consumo interno lordo. Con le conseguenze che ne derivano. Nonostante, infatti, i consumi stazionino al di sotto del livello raggiunto dieci anni fa (circa il 9% in meno) – ed in maniera simile le importazioni – il grado di dipendenza appare cresciuto: +6,5 punti percentuali (p.p.) rispetto al 2007 e ben 9,7 p.p. rispetto al picco minimo raggiunto nel 2013, per attestarsi su un livello – il più alto del decennio – pari al 94,2%[1].
La crescita dei consumi è da attribuirsi principalmente al settore industriale – dove si è consumato quasi il 15% in più rispetto a luglio 2016 – e alla generazione di energia elettrica, per la quale è stato necessario il 9% di gas in più rispetto a luglio 2016. Aumenti che hanno potuto essere soddisfatti in gran parte dal gas estero – le cui importazioni sono cresciute dell’11,6% – per lo più gas russo ed algerino, che complessivamente rappresentano oltre i due terzi delle importazioni italiane.
[1] Si ricorda che si fa riferimento sempre ai soli primi sette mesi dell’anno, per ciascuno degli anni presi in esame.