Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e il presidente della Società Italiana di Medicina del Lavoro (SIML), Francesco Violante, hanno firmato un protocollo d’intesa per programmare, promuovere e intraprendere attività comuni per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori e per la riduzione delle disuguaglianze di salute. Il protocollo, firmato il 14 febbraio, istituisce una collaborazione volta a valorizzare l’approccio scientifico alla tematica della salute sui luoghi di lavoro, con l’obiettivo di determinare e gestire le azioni prioritarie dirette al controllo dei rischi lavorativi, di definire un quadro normativo semplice ed efficace per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in Italia e di analizzare le evidenze scientifiche sui rapporti tra insediamenti produttivi e salute della popolazione.
La SIML si è così impegnata a promuovere interventi da effettuare anche in occasione delle attività di sorveglianza sanitaria. Questo percorso era iniziato circa un anno fa – si legge nella dichiarazione del presidente della Società Italiana di Medicina del Lavoro – durante un incontro istituzionale con il Ministro della Salute sui temi relativi alla medicina basata sulle evidenze scientifiche. La SIML agirà attraverso il lavoro volontario dei suoi soci per creare, e far funzionare, delle reti che possano dare un contenuto all’intesa con il Ministero, cercando di diventare una fonte aggiornata di informazioni sullo stato di salute dei lavoratori e ricoprendo un ruolo attivo nella definizione delle politiche pubbliche per la salute. Nell’ambito della sorveglianza sanitaria effettuata dai Medici del Lavoro, in particolare, sarà possibile intervenire tramite programmi di prevenzione di malattie croniche non trasmissibili ed incentivare l’adesione ad attività di screening.
Secondo un approfondimento condotto dall’Istat nel 2014[1], in un anno 1 milione 144 mila occupati (il 5,1% del totale) hanno sofferto di problemi di salute dovuti all’attività lavorativa principale svolta nell’ultimo anno e la prevalenza dei problemi di salute sembra aumentare al crescere dell’età. Complessivamente il 66,6% degli occupati che soffrono di problemi di salute sono operai (35,8%) e impiegati (30,8%). Al XXI Congresso mondiale della sicurezza e salute sul lavoro tenutosi a Singapore a settembre 2017, l’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro (EU-OSHA), insieme all’Organizzazione Internazionale del Lavoro, ha presentato nuove stime sui costi derivanti dalle scarse misure in materia di sicurezza e salute sul lavoro. I risultati hanno rivelato che gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali generano un costo per l’Unione Europea pari al 3,3 % del suo PIL: circa 476 miliardi di euro l’anno che potrebbero essere risparmiati adottando politiche e buone pratiche in materia di sicurezza e salute sul lavoro (SSL). L’EU-OSHA ha avviato l’anno scorso il progetto «Costi e benefici della sicurezza e salute sul lavoro», un’iniziativa suddivisa in due fasi con lo scopo di sviluppare un modello per la determinazione dei costi economici legati alla SSL. La prima fase si è conclusa con la pubblicazione di una relazione panoramica della disponibilità e qualità dei dati a livello internazionale e lo sviluppo di una prima approssimazione di modello. La seconda si svolgerà nel corso nel 2018 e vedrà lo sviluppo di un modello sofisticato di determinazione dei costi economici sulla base delle fonti di dati disponibili a livello nazionale, nonché la creazione di una piattaforma digitale per l’accesso ai dati.
In questo contesto di interesse europeo ed internazionale assume dunque ancora maggiore rilievo il protocollo d’intesa firmato la scorsa settimana. Possiamo immaginare, in questa sede, che le attività di cui al protocollo di intesa per quanto riguarda l’analisi delle evidenze scientifiche andranno ad integrarsi con le informazioni disponibili (per soggetti e finalità previste dal SINP) grazie al sistema informativo per il monitoraggio della salute dei lavoratori italiani WHIP (Work History Italian Panel), inserito nel Programma Statistico Nazionale 2017-2019 sotto la titolarità del Ministero della Salute.
[1] “Salute e sicurezza sul lavoro”, modulo inserito all’interno della Rilevazione sulle Forze Lavoro durante il periodo di indagine 2013.