Ecco come la blockchain rivoluzionerà la pubblica amministrazione

Come sta impattando la blockchain sulla pubblica amministrazione? E’ questa una delle domande a cui si è cercato di rispondere durante il Forum PA 2018 di Roma. L’evento – che si è tenuto nell’avveniristica location della Nuvola di Massimiliano Fuksas – si proponeva di essere un laboratorio in cui amministrazioni e aziende lavorano insieme al fine di siglare “il Libro Bianco dell’Innovazione”, un’agenda sugli obiettivi di digitalizzazione della pubblica amministrazione da consegnare al prossimo governo.

Che la rivoluzione digitale fosse il tema principale di questa edizione si è capito fin dall’apertura, che è stata affidata a Stephen Goldsmith, direttore del “Programma di Innovazione delle Amministrazioni” presso la Harvard University Kennedy School of Government. Il docente nella sua lectio magistralis ha espresso la sua idea che vede la PA strutturata su piattaforme distribuite per rispondere in maniera più veloce ed efficace alle esigenze dei cittadini. Quando si parla di sistemi distribuiti, l’argomento di punta è senza dubbio la blockchain, che ha tenuto banco su numerosi tavoli di lavoro. Una delle proposte più innovative è quella che riguarda un “Registro unico delle professioni” basato sulla Digital Ledger Technology.

Il database proposto da Nortel (Società Informatica del Notariato Italiano) permette la condivisione di informazioni riguardo le qualifiche degli iscritti alle associazioni di categoria mantenendo la completa autonomia degli ordini professionali per la gestione delle informazioni di loro competenza. L’obiettivo è quello di rendere più semplice la condivisione delle informazioni tra le amministrazioni e la consultazione da parte dei privati. Il Notariato Italiano non è nuovo a progetti basati sulla blockchain.

Lo scorso anno aveva lanciato un progetto di collaborazione con IBM per la creazione di una Notarchain, un archivio distribuito gestito dagli stessi Notai Italiani (come citato da noi in un precedente articolo). Microsoft ha approfittato del Forum PA per annunciare la nuova partnership con CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria). L’ente, vigilato dal ministero per le Politiche agricole, ha adottato strumenti forniti dalla multinazionale americana in azioni di tutela e miglioramento dei settori: agricolo, ittico, forestale e nutrizionale.

Il progetto che prevede l’utilizzo combinato di blockchain e Intelligenza Artificiale ha come obiettivo quello di creare processi di certificazione che tutelino la filiera dell’agrifood italiano e salvaguardare le specificità territoriali dalla concorrenza illecita dei prodotti contraffatti. Il sistema, combinando i dati raccolti sulla DLT con quelli delle varie amministrazioni pubbliche, si propone di utilizzare applicazioni dotate di IA al fine di sviluppare modelli predittivi sempre più accurati che mettano la produzione agricola al riparo da possibili rischi ambientali.

Il Forum 2018 sceglie quindi di seguire la direzione tracciata dall’Unione Europea che prevede la trasformazione digitale della pubblica amministrazione e lo fa ponendo in primo piano la tecnologia che più di tutte sembra destinata a rivoluzionare il nostro modo di vivere e comunicare nei prossimi anni.

Direttore Area Digitale dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Nato ad Avellino nel 1990. Ha conseguito una laurea triennale in “Economia e gestione delle aziende e dei servizi sanitari” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e successivamente una laurea magistrale in “International Management” presso la LUISS Guido Carli. Al termine del percorso accademico ha frequentato un master in “Export Management & International Business” presso la business school del Sole 24 Ore.