La digitalizzazione in Italia tra segnali positivi e nodi ancora da sciogliere. Il report Anitec-Assinform


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Silvia COMPAGNUCCI
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Il nostro Paese continua a inseguire il futuro, per rimanere al passo con le trasformazioni introdotte dalla rivoluzione digitale e tecnologica in corso. Le rilevazioni condotte da Anitec-Assinform in collaborazione con NetConsulting cube evidenziano, in particolare, un rafforzamento dei segnali di crescita della digitalizzazione. Se nel 2017 il mercato digitale italiano è cresciuto del 2,3% attestandosi su 68.722 milioni di euro, nel 2018 l’aumento si attesta al 2,6%. Si prevede che nel 2019 possa salire ancora fino al 2,8% e raggiungere il 3,1% nel 2020.

Alla crescita del 2017 hanno concorso tutti i macrocomparti tecnologici, fatta eccezione per le infrastrutture immateriali. Sebbene queste abbiano subito una lievissima flessione (-0,1%), sono riuscite ad arrestare un trend negativo che si registrava ormai da anni in questo settore della digitalizzazione. I servizi ICT hanno raggiunto 11.056,8 milioni (+4%), il software e le soluzioni ICT 6.626,1 milioni (+5,9%), i dispositivi e di sistemi 18.332,7 milioni (+0,2%), i contenuti digitali e il digital advertising 10.360,3 milioni (+7,7%).
Andando ad analizzare dall’interno le singole componenti, le rilevazioni in esame hanno evidenziato come a trainare il comparto ICT siano i servizi di data center e cloud computing, la cui crescita si attesta al 16,7% (2.641,8 milioni).  La componente cloud,  in particolare, ha registrato una crescita del 23,3% mentre – con riferimento a Software e soluzioni ICT – si rileva il trend positivo che concerne il software applicativo (4.892 milioni, +8,8%), spinto dal rinnovo e dalle componenti più innovative (piattaforme per la gestione web, IoT, etc.).

Nel segmento dispositivi e sistemi, invece, spicca per crescita la componente personal & mobile device, che ha registrato un incremento del 2,2% (6.382 milioni di euro) grazie al ruolo dei dispositivi indossabili (wearable, +17,9%, 488,3 milioni) e degli smartphone (+3,1%, 3710 milioni), che hanno ampiamente compensato la contrazione subita dai PC laptop (-1,3%, 883 milioni), dai tablet (-0,2% a 782 milioni) e dagli altri dispositivi mobili.

Assolutamente rilevante il fenomeno Industria 4.0 che nel 2017 ha espresso un mercato complessivo pari a 2.184 milioni (in crescita del 19,3%), ripartiti per il 56% in sistemi ICT (1219,2 milioni, +18,1%) e per il 44% in sistemi industriali (965 milioni, +20,7%).

Siamo dunque di fronte a dati interessanti e incoraggianti che mostrano un trend positivo con riguardo alle componenti più legate all’innovazione e alla digitalizzazione. La presenza di investimenti importanti senza dubbio consente al nostro Paese di affrontare con maggiore determinazione la sfida della competitività.

Ciò nonostante la strada è ancora lunga, ancora difficoltoso lo switch al digitale delle pubbliche amministrazioni, ancora critico il processo di inclusione digitale delle piccole imprese, ancora ardua l’acquisizione delle competenze (qui l’articolo di Maria Francesca Amodeo sulle digital skills più richieste secondo il report Anitec-Assinform) e ancora in corso – sebbene con segnali fortemente positivi – il processo di modernizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione fisse e mobili. È pertanto indispensabile, per consentire al nostro Paese di consolidare la tendenza positiva in atto e cogliere a pieno le opportunità di crescita offerte dalla digitalizzazione, continuare a fornire segnali chiari attraverso il consolidamento di politiche industriali “digital oriented” e l’incentivazione delle soluzioni più innovative tese alla piena adozione delle soluzioni digitali abilitanti.

Vicepresidente dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Laureata in Giurisprudenza presso l’Università di Tor Vergata nel 2006 ha partecipato, nel 2009, al master di II Livello in “Antitrust e Regolazione dei Mercati” presso la facoltà di Economia della medesima università conseguendo il relativo titolo nel 2010, anno in cui ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense.

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