Export, le aziende italiane volano. I numeri del report Ice


Articolo
Maria Francesca AMODEO

Un saldo positivo di oltre 47 miliardi di euro – pari a una crescita del 7,4% – ha caratterizzato l’export delle aziende italiane nel 2017, che hanno chiuso con un bilancio totale di 448 miliardi di euro derivanti dalle vendite all’estero.

È quanto emerge dall’ultimo report dell’Agenzia Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) dal titolo “L’Italia nell’economia internazionale”, che ha evidenziato una crescita record nelle esportazioni per le aziende tricolore durante lo scorso anno (questo dato era stato analizzato anche dal nostro presidente Stefano da Empoli in questo articolo). L’Italia rientra nella top ten dei Paesi con i maggiori flussi economici verso l’estero: nel 2017 è stato il terzo per percentuale di crescita annua delle esportazioni, superato solo dalla Corea del Sud e dai Paesi Bassi.

In base a quanto emerge dallo studio, il settore che ha maggiormente supportato l’incremento dell’export è il farmaceutico cresciuto nel 2017 del 16%. Progressi significativi si sono registrati anche nel settore metallurgico e in quello dei prodotti chimici, che hanno fatto registrare un incremento rispettivamente del 9,9 e del 9%. Buone le performance dell’industria alimentare che, nelle esportazioni, ha registrato un aumento delle vendite pari al 7,5%.

Il Paese in cui la vendita di prodotti italiani è stata più alta è l’Irlanda che ha raccolto il 34% delle esportazioni made in Italy. Seguono poi quattro Paesi extra-ue: Cina (22%), Brasile (19%), Russia (19%), Sud Africa (16%). Degni di nota anche i numeri delle esportazioni verso la Slovenia (13%), il Portogallo (13%), la Polonia (12%), la Repubblica Ceca (11%), la Spagna (10%) e gli Stati Uniti (10%).

Lo studio ha messo in luce i dati da record del 2017, ma il trend positivo si era registrato già a partire dal 2012. La quota di mercato mondiale delle esportazioni italiane è lievemente aumentata nell’ultimo quinquennio e ha interrotto la lunga tendenza declinante che era iniziata negli anni novanta.

Infine è da ricordare che con il 2017 si è chiuso il primo triennio del Piano straordinario per la promozione del Made in Italy: in questi anni sono stati potenziati l’accesso alle piattaforme di e-commerce e la formazione per accrescere le competenze necessarie alle piccole e medie imprese, le campagne di comunicazione per promuovere l’immagine del made in Italy sui mercati esteri e la valorizzazione all’estero delle principali manifestazioni fieristiche italiane. I risultati, pare di capire, si sono visti.

Classe 1991, calabrese. Ha conseguito un Master in giornalismo politico, economico e di informazione multimediale alla Business School del Sole24Ore. Impegnata in politica, ha ricoperto il ruolo di coordinatrice nazionale dei giovani CD. Collabora con diverse testate giornalistiche online occupandosi di politica e anche di musica. Da dicembre 2017 nell’Ufficio stampa di I-Com.

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