Successo per il Mia 2018: convince la qualità del prodotto audiovisivo italiano


Articolo
Bruno Zambardino

Il Mia – il Mercato internazionale dell’audiovisivo – alla conclusione della sua quarta edizione dimostra di essere ormai diventato un appuntamento riconosciuto e apprezzato, in Europa e a livello internazionale.

Lo confermano in primis i numeri di questa edizione, che ha portato nella capitale 2000 operatori da 50 paesi diversi e che ha ottenuto una crescita del numero di accrediti rilasciati del 15% rispetto all’anno precedente, con un 35% in più in termini di incasso.

L’aumento della partecipazione degli operatori internazionali, anch’essa pari al 15%, dà prova del ruolo attribuito al Mia, che quest’anno ha offerto al suo pubblico grande varietà di contenuti e opportunità: 125 proiezioni di mercato; vetrine esclusive per la presentazione in anteprima di film, serie drama e documentari; pitching forum su 58 progetti provenienti da 21 Paesi e ancora in fase di sviluppo; più di 30.000 incontri professionali e 40 occasioni di dibattito sui temi più rilevanti per l’industria audiovisiva.

Un mercato italiano, dunque, che lascia solo intravedere il volume di affari complessivo che deriverebbe da accordi e acquisti avvenuti negli spazi dedicati. Secondo il presidente dell’Associazione produttori televisivi Giancarlo Leone, solo i prodotti seriali in fase di realizzazione, presentati a buyers e coproduttori, attiverebbero un giro di affari dal valore totale di 300 milioni di euro.

La novità della quarta edizione viene proprio dal ramo delle serie televisive, che dispongono ora del nuovo contenitore GREENLIT, uno spazio dedicato esclusivamente a co-produzioni e produzioni italiane dal forte appeal internazionale. Una delle prime serie presentate, e molto attesa anche in Italia, è la produzione Rai Fiction, TIMVISION, HBO dal titolo L’amica geniale: 8 puntate tratte dal romanzo di Elena Ferrante per raccontare la storia di un’amicizia speciale nella Napoli degli anni ’50. Altro prodotto seriale dal grande interesse internazionale è Il Nome della Rosa, trasposizione della famosa opera di Umberto Eco, prodotta da 11 Marzo Film, Palomar e Tele Munchen International GmbH, in co-produzione con Rai Fiction e Sundance TV.

Si è riproposta, invece, la grande ricchezza di un genere come quello documentaristico, che quest’anno, nell’appuntamento Italians Doc It Better, ha visto la presentazione di 20 tra i migliori documentari italiani a un pubblico di buyer, addetti stampa e operatori del settore. Segno ulteriore di un mercato che è riuscito a far incontrare la valorizzazione e promozione del made in Italy con le esigenze e le novità di un settore audiovisivo sempre più competitivo e a caccia di contenuti originali.

Nessun Articolo da visualizzare

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.