La blockchain sembrerebbe destinata a entrare in tutti i settori industriali del nostro Paese. E anche nella pubblica amministrazione, considerato che negli ultimi mesi abbiamo assistito a un importante avvicinamento a questa tecnologia da parte di molti ministeri e istituzioni. La catena a blocchi è uno degli argomenti caldi del momento in fatto di innovazione ma quanto è grande oggi il suo mercato?
Secondo il rapporto Blockchain For Business redatto dalla Casaleggio associati, il valore del mercato globale di questa nuova tecnologia ha raggiunto i 339 milioni di dollari nel 2017. La cifra risulta già importante ma i margini di crescita sono ancora molto ampi dato che la maggior parte delle sue applicazioni sono in fase di sperimentazione o addirittura sono state solo teorizzate. Entro il 2021 il valore del mercato della catena dovrebbe raggiungere infatti i 2,3 miliardi di dollari e si stima che entro il 2027, ovvero tra meno di dieci anni, il 10% del Pil mondiale sarà generato da prodotti e servizi erogati tramite blockchain.
Uno scenario incredibile se si pensa che questa tecnologia fino a pochi anni fa era sconosciuta ai più e apprezzata esclusivamente nella sfera delle criptovalute. La prima versione della catena è stata sviluppata come libro mastro digitale (digital ledger technology) delle transazioni in BitCoin. Nonostante si stia allargando a tutti gli ambiti, comunque il settore in cui la blockchain inciderà maggiormente nel prossimo futuro sarà proprio quello in cui è nata. Si stima che il 60,5% del PIL prodotto tramite blockchain sarà generato dal settore finanziario seguito a lunghissima distanza dal manufatturiero che peserà per il 17,6%.
La blockchain è un database decentralizzato (non necessita di un’autorità centrale per funzionare) che può essere aggiornato da qualsiasi utente ma solo con il consenso della maggior parte dei partecipanti alla rete. Queste caratteristiche stanno spingendo numerose aziende a investire in progetti dedicati a questa tecnologia. Lo scorso anno sono stati investiti in blockchain 945 milioni di dollari che dovrebbero diventare 2,1 miliardi nel 2018. Una crescita esponenziale che non sembra destinata a fermarsi tanto da raggiungere i 9,7 miliardi nel 2021. La maggior parte degli investimenti sulla catena provengono dagli Stati Uniti ma l’Europa risulta essere la seconda area geografica per importanza. Nel Vecchio Continente la cifra investita dovrebbe passare dai 400 milioni del 2017 ai 3,5 miliardi del 2022. Nel primo semestre di quest’anno i venture capital di tutto il mondo hanno investito 1,3 miliardi di dollari in startup che sviluppano sistemi basati sulla blockchain. Il nostro Paese, anche se ancora in misura lieve, non fa eccezione: quattro startup nostrane (Eidoo, Aidcoin, Xriba, Friendz) hanno raccolto solo nei primi sei mesi dell’anno 70 milioni di dollari.