Dopo oltre un secolo di crescita sostenuta, intorno al 2030 la domanda globale di energia primaria si stabilizzerà: è questo l’andamento della transizione energetica già in atto che emerge dal Global Energy Perspective 2019, recentemente pubblicato da McKinsey & Co. Se le stime parlano di un raddoppiamento del prodotto interno lordo globale da qui al 2050, la crescita attesa per la domanda energetica è di solo il 14%.
È la prima volta che si assiste al cosiddetto decoupling tra la crescita della domanda di energia e quella economica. Uno dei fattori chiave di questa tendenza è sicuramente l’inclusione delle fonti rinnovabili nel mix energetico, che già prima del 2030 diventeranno una risorsa più economica sia del gas che del carbone. E così, dall’attuale 19% arriveranno a pesare il 25 nel 2035 – quando rappresenteranno oltre la metà dell’energia elettrica complessivamente prodotta – e il 34 nel 2050. Un altro fattore determinante è la costante riduzione dell’intensità energetica, un andamento legato da un lato alla crescente importanza del settore dei servizi nell’economia globale, dall’altro sia alla maggiore efficienza energetica cui tutti gli utilizzatori finali prestano sempre maggiore attenzione, sia alla disponibilità di tecnologie nettamente più efficienti che determinano cospicui risparmi sui consumi.
Il gas continuerà ad aumentare la sua quota della domanda globale di energia – sarà l’unico combustibile fossile a farlo – per poi stabilizzarsi dopo il 2035. La crescita della domanda petrolifera invece rallenterà notevolmente, con un picco previsto intorno al 2030, così come diminuirà la domanda di carbone – e con essa le emissioni di carbonio.
Al contrario, entro il 2050 si assisterà a un forte aumento della richiesta di energia elettrica, che addirittura si stima possa raddoppiare. Il processo di elettrificazione – cui stiamo già cominciando ad assistere in ambito residenziale e nel settore dei trasporti su strada – guiderà questa importante crescita.
La cost parity dei veicoli elettrici coi veicoli ad alimentazione tradizionale – che ci si aspetta venga raggiunta nel corso del prossimo decennio e che renderà i veicoli elettrici l’opzione più conveniente sul mercato – determinerà una vera impennata nell’utilizzo di energia da parte di questi ultimi. Si stima infatti che entro il 2050 arriveranno a rappresentare ben il 27% dei consumi finali complessivi (da meno dell’1% attuale). Un contributo importante proverrà anche dal segmento residenziale, dove i crescenti standard di vita nei Paesi non Oecd – Cina e India prima di tutti – determineranno una crescita sostenuta dell’uso di elettrodomestici e dispositivi di raffreddamento. Un ruolo minoritario ricoprirà l’industria, nella quale l’elettrificazione richiede prezzi dell’elettricità molto bassi, ragione per cui il processo sarà molto limitato. L’energia elettrica arriverà, in questo modo, a rappresentare il 29% dei consumi energetici complessivi (19% attualmente).