Come la blockchain renderà le nostre città intelligenti. I progetti in corso


Articolo
Domenico Salerno

Smart City, un’espressione che sentiamo sempre più spesso da alcuni anni a questa parte. Una città intelligente in cui la pianificazione urbanistica e lo sviluppo infrastrutturale si avvalgono delle nuove tecnologie per offrire servizi innovativi e rendere più semplice la vita dei cittadini. Secondo i dati raccolti da Agenda Urbana – una piattaforma nazionale promossa e realizzata da ANCI e IFEL che raccoglie le esperienze progettuali implementate dalle città italiane – nel nostro Paese sono attivi circa 1.311 progetti Smart City in 157 città. Abbracciano vari ambiti come, ad esempio, l’energia, l’ambiente e l’e-Government. Numeri indicativi dell’enorme portata di questo fenomeno e di quanto attragga l’interesse delle istituzioni.

Una delle tecnologie più importanti nello sviluppo delle città intelligenti è senza dubbio la Blockchain. Avevamo già parlato della relazione tra Distributed Ledger Technology e Smart Cities in un nostro precedente articolo. Ma quali sono oggi i progetti più avanzati a livello globale?

Uno dei più ambiziosi e interessanti è quello che sta sviluppando Jeffrey Berns, amministratore delegato di Blockchains Llc, un acceleratore di impresa che investe su start-up che sfruttano i registri distribuiti). Il magnate delle criptovalute ha intenzione di creare nel deserto del Nevada una Smart City in cui tutte le operazioni vengono gestite tramite la tecnologia blockchain. Il nome della futura città sarà Sandbox City, che dovrebbe sorgere all’interno di un area di 67.000 acri denominata Innovation Park che attualmente ospita la sede della società di Berns.

Anche in Europa sono in fase di sviluppo progetti di questo tipo. Uno dei più originali è quello della comunità Liberstand, in Norvegia, una città privata totalmente autonoma che funziona grazie a una propria criptovaluta, il CityCoin. Tramite questa moneta i futuri cittadini potranno acquistare beni e sevizi all’interno della comunità e gli stessi stipendi dei lavoratori saranno corrisposti in moneta virtuale. Il progetto Liberstand è stato avviato in via ufficiale nel 2017 e i 200 lotti inizialmente previsti sono già stati venduti a investitori provenienti da 33 Paesi diversi che hanno avuto la possibilità di pagare le proprietà in BitCoin, oltre che in Corone norvegesi.

Infine, in Asia il governo Cinese ha dato il proprio contributo alla realizzazione di una Blockchain City a Malacca, un importante snodo commerciale marittimo in Malesia. Lo sviluppo del progetto dovrebbe essere affidato al colosso delle costruzioni cinese China Wu Yi. L’interesse di Pechino per le Smart Cities non è però nuovo: più della metà dei progetti di città intelligenti al mondo si stanno sviluppando proprio in questo Paese.

Direttore Area Digitale dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Nato ad Avellino nel 1990. Ha conseguito una laurea triennale in “Economia e gestione delle aziende e dei servizi sanitari” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e successivamente una laurea magistrale in “International Management” presso la LUISS Guido Carli. Al termine del percorso accademico ha frequentato un master in “Export Management & International Business” presso la business school del Sole 24 Ore.

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