Intelligenza artificiale, ecco i principi e le raccomandazioni dell’Ocse


Articolo
Maria Rosaria Della Porta
intelligenza artificiale

E’ stato adottato lo scorso 22 maggio dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) un pacchetto di raccomandazioni sull’intelligenza artificiale. I 36 Stati membri dell’organizzazione, insieme ad Argentina, Brasile, Colombia, Costa Rica, Perù e Romania, hanno formalmente approvato il documento elaborato da un gruppo di esperti formato da più di 50 membri provenienti da governi, università, imprese, società civile, organismi internazionali, comunità tecnologica e sindacati. Le raccomandazioni mirano a favorire la nascita di un clima di fiducia intorno al tema dell’intelligenza artificiale attraverso la promozione di una gestione responsabile delle nuove tecnologie, del rispetto dei diritti umani e dei valori democratici.

Le nuove tecnologie hanno pervaso ogni aspetto della nostra vita quotidiana e consentono di affrontare – e spesso risolvere – le principali sfide globali come, ad esempio, il cambiamento climatico. Oppure di semplificare alcuni servizi di pubblica utilità come l’accesso a cure mediche di alta qualità. E’ vero che l’intelligenza artificiale consentirà lo sviluppo di grandi opportunità. Al tempo stesso, però, non bisogna sottovalutare i profondi cambiamenti che interesseranno la società nel suo insieme e le preoccupazioni che ne derivano dal punto di vista operativo, etico ed economico. Pertanto è fondamentale che i sistemi di intelligenza artificiale siano realizzati per essere “robusti, sicuri, equi e affidabili“, secondo l’Ocse.

In particolare, l’organizzazione ha identificato cinque principi affinché gli interessi delle persone coinvolte siano una tutelati quali priorità imprescindibili:

1. L’intelligenza artificiale dovrebbe andare a vantaggio delle persone e del pianeta. Dovrà quindi favorire crescita inclusiva, sviluppo sostenibile e benessere.
2. I sistemi di intelligenza artificiale dovrebbero essere progettati in modo da rispettare lo stato di diritto, i diritti umani, i valori democratici e la diversità. Inoltre, dovrebbero prevedere tutele appropriate e consentire l’intervento umano ove necessario, a garanzia di una società giusta ed equa.
3. Ci dovrebbero essere trasparenza e divulgazione responsabile per garantire che le persone capiscano i risultati basati sull’intelligenza artificiale.
4. I sistemi dotati di meccanismi di automazione dovranno funzionare in modo sicuro per tutto il loro ciclo di vita e i potenziali rischi dovranno essere continuamente valutati e gestiti.
5. Le organizzazioni e gli individui che sviluppano, distribuiscono o gestiscono sistemi di intelligenza artificiale dovrebbero essere ritenuti responsabili per il loro corretto funzionamento.

Coerentemente con i principi sopra elencati, l’Ocse si è preoccupata di elaborare anche cinque raccomandazioni rivolte ai governi, che dovrebbero:

1. Facilitare gli investimenti pubblici e privati nella ricerca e nello sviluppo per stimolare un’innovazione affidabile.
2. Promuovere ecosistemi di intelligenza artificiale accessibili con infrastrutture digitali e meccanismi per condividere dati e conoscenze.
3. Creare un ambiente politico in grado di aprire la strada alla diffusione di tali tecnologie.
4. Fornire alle persone le competenze per beneficiare dei vantaggi che derivano dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale e sostenere i lavoratori al fine di garantire una transizione equa.
5. Cooperare attraverso i confini e i settori per condividere informazioni, sviluppare standard e lavorare per una gestione responsabile.

Pur non essendo giuridicamente vincolanti, le raccomandazioni Ocse sull’intelligenza artificiale sono molto influenti. Spesso, come è avvenuto in tema di privacy, hanno costituito la base delle norme internazionali e hanno aiutato i governi a definire la legislazione nazionale. Pertanto, l’auspicio è che tali raccomandazioni siano un punto di riferimento globale per le politiche sull’intelligenza artificiale.

Research Fellow dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Laureata in Economia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, con una tesi in Finanza Aziendale Internazionale. Successivamente ha conseguito un master di II livello in “Concorrenza, economia della regolamentazione e della valutazione”, presso la medesima università.

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