Alla scoperta della Token economy. Le possibili applicazioni in campo energetico


Articolo
Domenico Salerno

La Token Economy è figlia dell’enorme diffusione che la Digital Ledger Technology ha avuto negli ultimi anni. I Token non sono altro che titoli digitali che possono essere acquistati o scambiati su una piattaforma blockchain. Il processo con cui i Token vengono emessi si chiama ICO o Initial Coin Offering ed è molto simile alle offerte pubbliche tramite cui le società che si quotano in borsa offrono i propri titoli sul mercato. I Token possono rappresentare una qualsiasi tipologia di bene o servizio fruibile e commerciabile. Oltre a fungere da titolo di scambio, il Token può fornire al possessore l’accesso a particolari beni o servizi offerti dall’emittente, in questo caso parleremo di Utility Token. Questa tipologia di titoli digitali è la più utilizzata nel settore energetico.

Un’applicazione pratica della Token Economy in ambito energetico è quella di “Power Ledger” una società australiana che ha creato una piattaforma di compravendita di elettricità prodotta da impianti rinnovabili residenziali nel villaggio di Busselton. Il sistema creato da Power Ledger tiene traccia della generazione e del consumo di tutti gli utenti della rete e gestisce gli scambi quasi in tempo reale tramite smart contract che lavorano su termini e condizioni predeterminate. La piattaforma funziona grazie a due titoli digitali, creati ed emessi appositamente per questo scopo: il Power Ledger Token
(POWR) e lo Sparkz. Il POWR è il controvalore che viene emesso per la potenza generata e inviata al sistema (per accedere al meccanismo bisogna infatti detenere una quota minima di energia) e può essere usato per acquisire Sparkz. Quest’ultimo è la valuta con cui si acquista effettivamente l’energia e può essere scambiato in valuta locale.

Il sistema può sembrare complesso ma in realtà è piuttosto elementare, in questo caso i titoli vengono emessi a seguito di un conferimento non in moneta ma in beni, ovvero energia elettrica inviata alla rete. Il Token dà diritto a ricevere dalla società emittente un altro tipo di titolo digitale, lo Sparkz, che è a tutti gli effetti una moneta digitale e può essere scambiata direttamente con altre criptovaute.

Power Ledger non è però l’unica società che sta lavorando in questa direzione. Le piattaforme blockchain che permettono di scambiare l’energia prodotta da fonti rinnovabili tra privati senza l’utilizzo di intermediari stanno diventando sempre più numerose. Questo perché permettono al piccolo produttore (anche residenziale) di poter negoziare
direttamente la vendita dell’energia che produce, senza essere costretto a cedere l’elettricità in eccesso al gestore di rete a condizioni non sempre soddisfacenti. La capacità della Token Economy di consentire transazioni energetiche peer-to-peer potrebbe mutare in modo significativo il settore energetico, in particolare incoraggiando la decentralizzazione. L’uso crescente di piccole installazioni a energia rinnovabile, come i pannelli solari sui tetti, può creare tensione su reti elettriche progettate per grandi centrali elettriche centralizzate.
Consentendo il commercio di energia peer-to-peer e incentivando il consumo locale al momento della produzione, la blockchain potrebbe stabilizzare la rete, favorendo il decentramento.

Direttore Area Digitale dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Nato ad Avellino nel 1990. Ha conseguito una laurea triennale in “Economia e gestione delle aziende e dei servizi sanitari” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e successivamente una laurea magistrale in “International Management” presso la LUISS Guido Carli. Al termine del percorso accademico ha frequentato un master in “Export Management & International Business” presso la business school del Sole 24 Ore.

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