Il clima, l’economia digitale, il rafforzamento della democrazia ma non solo. Il nuovo presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato alla plenaria del Parlamento europeo, a Strasburgo, il programma su cui si incentrerà la sua iniziativa legislativa per i prossimi cinque anni. Il programma, presentato con il titolo A Europe that strives for more, si articola su sei pilastri, considerati i cardini delle iniziative della nuova Commissione. La parola chiave è ambizione. L’ambizione di un’Europa che, ha detto von der Leyen, vedrà rafforzati i legami tra i singoli individui, le nazioni e le istituzioni e che proverà a distinguersi quale leader nella transizione verso un pianeta più pulito e sano e verso un nuovo mondo digitale.
UN GREEN DEAL EUROPEO
Questo primo obiettivo potrebbe definirsi quasi un manifesto: rendere l’Europa il primo continente a realizzare la neutralità climatica entro il 2050. La Commissione punta a estendere il sistema di scambio di emissioni e a introdurre una nuova normativa per andare oltre il target attuale previsto dagli Accordi di Parigi, portando la riduzione delle emissioni dal 40 al 50-55% entro il 2030. Per garantire la credibilità di tali ambizioni verrà varato un piano di investimenti per attrarre capitale privato, il Sustainable Europe Investment Fund, che sarà gestito dalla Banca europea per gli investimenti attraverso la creazione di una Banca Europea per il Clima ad hoc.
UN’ECONOMIA AL SERVIZIO DELLE PERSONE
Un punto sensibile riguarda la dimensione sociale ed economica. Il benessere sociale e la prosperità economica erano le promesse alla base della creazione delle comunità europee. La priorità è rafforzare e rendere più resilienti il mercato e l’industria europei. Il punto di partenza, secondo von der Leyen, sono le piccole e medie imprese, il motore dell’economia europea: costituiscono circa il 99% delle attività produttive in Europa e rappresentano l’85% dei nuovi posti di lavoro creati nell’ultimo anno. L’obiettivo dunque consiste nella creazione di un fondo specializzato in offerte pubbliche iniziali, per far sì che le piccole attività diventino leader nell’innovazione e driver di una nuova e più solida crescita. La Commissione rafforzerà inoltre il ruolo internazionale dell’euro, definito dal nuovo presidente della Commissione “il simbolo della nostra unità e la promessa europea di protezione e prosperità“. Ciò attraverso il rafforzamento dell’Unione economica e monetaria e la definitiva creazione dell’Unione bancaria. Un ulteriore ambizioso obiettivo consiste nell’introduzione in tutti gli Stati membri del minimo salariale, quale strumento per assicurare una vita dignitosa ad ogni cittadino dell’Unione. Tale aspirazione alla realizzazione della cosiddetta fair society si ritrova anche in un’altra priorità chiave per von der Leyen: la realizzazione di una società realmente fondata sull’uguaglianza e la non discriminazione, attraverso una nuova Gender Strategy europea che abbia un impatto multidimensionale sulla vita di tutti i giorni.
UN’EUROPA PRONTA PER L’ERA DIGITALE
La realizzazione della piena digitalizzazione della Commissione è un passaggio ritenuto fondamentale per assicurare che l’Unione si collochi in una posizione di spicco a livello globale in ambito digitale. Nei primi 100 giorni dall’insediamento la Commissione presenterà una normativa per un approccio coordinato sulle implicazioni umane ed etiche dell’intelligenza artificiale, riconoscendo il ruolo di quest’ultima e dei big data quali strumenti per creare innovazione e benessere per la società e le imprese. Investire in blockchain, informatica quantistica, nuovi algoritmi e soprattutto negoziare standard etici e di sicurezza per le nuove tecnologie 5G sono le priorità per rendere l’Unione un attore forte e credibile a livello internazionale.
LA EUROPEAN WAY OF LIFE
Proteggere il sistema valoriale su cui si fonda l’Unione europea rientra tra le sfide da affrontare in futuro. L’Europa, ha affermato Ursula von der Leyen, è una Community of Law, fondata sullo stato di diritto. Assicurarne il pieno rispetto è una delle responsabilità primarie degli Stati membri e dell’Unione nel suo complesso. Le recenti tensioni emerse in materia con alcuni membri, la Polonia prima fra tutti, dovranno essere gestite nel modo più costruttivo possibile, attraverso tutti gli strumenti a disposizione. A rafforzare tale cornice, la nuova Commissione introdurrà un sistema di reporting e follow-up per monitorare la situazione interna a ciascuno Stato membro. Il tema dell’immigrazione è stato affrontato – non in modo esaustivo secondo alcune voci in Parlamento – soprattutto in termini di sicurezza: il nuovo pacchetto immigrazione conterrà la riforma del sistema di Dublino III, il completamento dell’iter per l’introduzione di una Guardia costiera e di confine europea per combattere l’immigrazione irregolare e il rafforzamento di Frontex entro il 2024, tanto dal punto di vista organico quando nelle mansioni.
UN’EUROPA PIU’ FORTE SULLO SCENARIO GLOBALE
I temi più caldi su cui si concentrerà il lavoro della prossima Commissione in tema di azione internazionale saranno la conclusione della questione Brexit, la possibilità di un ulteriore allargamento che coinvolga i Balcani e, ancora, l’individuazione di una strategia globale sull’Africa. I prossimi cinque anni saranno inoltre dedicati all’individuazione di nuovi passi da intraprendere per la creazione di una Difesa Europea. La Nato, ha sottolineato von der Leyen, resterà il fondamento della difesa del continente europeo. Tuttavia la proposta di applicare il metodo comunitario – voto a maggioranza qualificata – in seno al Consiglio Affari Esteri va inteso come un nuovo passo in avanti verso una maggiore iniziativa in materia di politica estera, cooperazione internazionale e difesa.
UNA NUOVA SPINTA PER LA DEMOCRAZIA EUROPEA
Una degli obiettivi più ambiziosi, che risponde a un dibattito particolarmente vivo negli ultimi anni, consiste nel rafforzare la struttura democratica dell’Unione, andando a intervenire su ruolo e poteri del Parlamento europeo. In particolare von der Leyen ha di fatto espresso la volontà di conferire il potere di iniziativa legislativa allo stesso Europarlamento. L’impegno a garantire una piena collaborazione inter-istituzionale è stato ribadito in più passaggi dal nuovo presidente della Commissione, sottolineando la necessità di dover passare a un sistema fondato sulla co-decisione tra Parlamento e Commissione, come caposaldo per garantire piena democraticità e rappresentatività dell’Unione nei confronti dei suoi cittadini. La convocazione per il prossimo anno di una Conferenza Generale sul futuro dell’Unione aperta a tutti i cittadini europei va letta esattamente alla luce di tali considerazioni.