Coerenza degli obiettivi, reattività alle nuove sfide e inclusività: sono questi i principi fondamentali a cui Christine Lagarde ha dichiarato di ispirarsi in occasione dell’audizione in Commissione Problemi economici e monetari (ECON) del Parlamento europeo. L’ex direttore operativo del Fondo monetario internazionale, destinata ad assumere la presidenza della Banca centrale europea al termine del settennato di Mario Draghi, ha sottolineato l’importanza dell’Europarlamento quale istituzione fondamentale nel garantire l’accountability di fronte ai cittadini europei. L’impatto di decisioni assunte dall’alto comporta un obbligo di trasparenza e apertura nei confronti della società civile, secondo Lagarde. Dopo l’approvazione della sua nomina da parte della commissione Problemi economici e monetari con 37 voti favorevoli, 11 contrari e 4 astenuti, per l’ufficializzazione della carica occorrerà attendere la plenaria di Strasburgo del 16 settembre che esprimerà a sua volta un parere, tuttavia non vincolante.
LE SFIDE CHE ATTENDONO LAGARDE
Rispetto alla coerenza degli obiettivi insiti nel mandato della banca centrale, Lagarde ha sottolineato la necessità di ripartire dall’eredità del suo predecessore Mario Draghi. Allo stesso tempo ha proposto un approccio fondato sul “case by case” rispetto alle azioni future: rivalutare, cioè, le scelte di politica monetaria convenzionali e non convenzionali precedenti e affiancarle con nuovi strumenti. Un primo fondamentale punto da affrontare resta l’attuale situazione caratterizzata da inflazione bassa e costante, che Lagarde ha descritto con il termine “lowflation“. I bassi livelli di inflazione, a cui si aggiungono altrettanto bassi tassi di interesse, rappresentano una sfida non soltanto per la Bce, ma per tutte le banche centrali. Indispensabile sarà un approccio fondato su una cooperazione multi-livello. Il mantenimento della stabilità dei prezzi, obiettivo fondamentale previsto dal mandato stesso della Bce, è strettamente legato al contenimento dell’inflazione al di sotto del 2%. A questa sfida se ne aggiungono altre: i cambiamenti climatici, l’innovazione tecnologica e la potenziale frammentazione dell’attuale ordine multilaterale internazionale.
L’AGILITA’ CHE SERVE ALLA BCE
La capacità di reagire e adattarsi in modo veloce a un contesto estremamente mutevole è considerata da Lagarde una delle caratteristiche fondamentali dell’approccio della Bce. Gli strumenti introdotti per reagire alla crisi del 2008 sono il risultato di un processo di adattamento a uno shock e hanno prodotto effetti positivi sulla stabilità economica e monetaria dell’Unione. L’occupazione ha effettivamente ripreso a salire a partire dal 2013 e i tassi di crescita hanno visto un rialzo lieve e costante nel tempo. I cosiddetti strumenti non convenzionali, primo fra tutti il quantitative easing, sono il punto di partenza: l’agilità nell’affrontare le sfide consiste proprio nella capacità di pensare e introdurre all’occorrenza nuovi strumenti, con l’obiettivo di ascoltare e comprendere i mercati per non subirne l’influenza in modo passivo. Un’azione che deve basarsi su una costante analisi costi-benefici, sulla semplificazione di alcune regole e procedure, soprattutto in tema di bilancio e sulla coordinazione con le iniziative dei singoli Stati membri.
IL RAPPORTO CON I CITTADINI
Ascoltare tutte le voci e non limitarsi a elencare priorità: apertura e comunicazione semplice nei confronti dei cittadini sono presupposti fondamentali per il futuro dell’Unione, secondo Lagarde. Le politiche monetarie producono effetti su una pluralità di settori e influenzano dall’alto le vite dei singoli cittadini. Il coinvolgimento della società civile ha come obiettivo aumentare la consapevolezza a livello europeo sulle misure adottate e i loro obiettivi ed effetti. In tal senso durante l’audizione è stata sottolineata l’importanza del Parlamento europeo quale attore fondamentale per rafforzare il legame tra i cittadini e le altre istituzioni europee.