Intelligenza artificiale, a che punto siamo sulla strategia nazionale?


Articolo
Maria Rosaria Della Porta
strategia

Il 13 settembre si concluderà la fase di consultazione pubblica dei documenti propedeutici alla stesura della strategia nazionale per l’intelligenza artificiale iniziata lo scorso 19 agosto. Al termine di tale periodo, in cui potranno pervenire brevi osservazioni sui capitoli di cui si compone la strategia, il governo completerà la redazione del documento definitivo.

Dopo aver accolto l’invito della Commissione europea a sviluppare una strategia nazionale per l’intelligenza artificiale, l’Italia ha pubblicato un bando con l’intento di istituire un gruppo di trenta esperti (tra cui imprese, associazioni di categoria, organismi e centri di ricerca, think tank, organizzazioni sindacali e associazioni dei consumatori) incaricato di elaborare un piano nazionale sul tema e incentrato principalmente su sei punti (qui un nostro articolo sulla formazione dei gruppi di esperti):

  • migliorare il coordinamento e il rafforzamento della ricerca di base nel campo dell’intelligenza artificiale;
  • favorire gli investimenti pubblici e privati facendo leva anche sui fondi comunitari dedicati;
  • attrarre talenti e idee imprenditoriali nel campo dell’intelligenza artificiale;
  • favorire lo sviluppo della data economy con particolare attenzione al tema della circolazione e valorizzazione dei dati non personali e attraverso i migliori standard di interoperabilità e cybersicurezza;
  • rivedere organicamente la normativa applicabile con particolare riferimento ai profili di sicurezza e responsabilità in relazione ai prodotti/servizi fondati sull’intelligenza artificiale;
  • lavorare ad analisi e valutazioni di impatto socio-economico dello sviluppo dell’adozione generalizzata di sistemi basati sull’intelligenza artificiale, corredata da un’elaborazione degli strumenti di attenuazione delle criticità riscontrate.

Terminate le selezioni, il gruppo di esperti – di cui fa parte anche il presidente dell’Istituto per la Competitività (I-Com), Stefano da Empoli – si è insediato presso il ministero dello Sviluppo economico agli inizi del 2019. Da allora sono stati organizzati incontri e consultazioni che hanno portato, tra maggio e giugno, all’elaborazione di un documento dal titolo Proposte per una strategia italiana per l‘intelligenza artificiale, poi sottoposto allo stesso ministero e confluito nella cosiddetta Strategia nazionale per l’intelligenza artificiale, attualmente in fase di consultazione.

Il documento è composto da un capitolo introduttivo sulla visione italiana che si ispira ai principi dell’antropocentrismo, dell’affidabilità e sostenibilità dell’intelligenza artificiale, seguito da nove capitoli che corrispondono ad altrettanti obiettivi che la strategia si prefigge di raggiungere:

  1. incrementare gli investimenti, pubblici e privati, nell’intelligenza artificiale e nelle tecnologie correlate;
  2. potenziare l’ecosistema della ricerca e dell’innovazione nel campo dell’intelligenza artificiale;
  3. sostenere l’adozione delle tecnologie digitali;
  4. rafforzare l’offerta educativa a ogni livello per portare l’intelligenza artificiale al servizio della forza lavoro;
  5. sfruttare il potenziale dell’economia dei dati, vero e proprio carburante per l’intelligenza artificiale;
  6. consolidare il quadro normativo ed etico che regola lo sviluppo dell’intelligenza artificiale;
  7. promuovere la consapevolezza e la fiducia nell’intelligenza artificiale tra i cittadini;
  8. rilanciare la pubblica amministrazione e rendere più efficienti le politiche pubbliche;
  9. favorire la cooperazione europea e internazionale per un’intelligenza artificiale responsabile e inclusiva.

Inoltre, il governo ha identificato sette settori chiave ai quali verrà data massima priorità nelle scelte allocative. Si tratta del comparto dell’industria e della manifattura, di quello agroalimentare e della pubblica amministrazione. E poi ancora il turismo e la cultura, le infrastrutture e le reti energetiche, la salute e la previdenza sociale e, per concludere, ci sono le città e i progetti di mobilità intelligente.

Il partenariato pubblico-privato, la collaborazione tra le istituzioni, la sinergia con l’azione europea, il monitoraggio e la valutazione delle evidenze generate saranno i quattro punti cardine che guideranno l’esecutivo nell’attuazione della strategia.

Si intende poi istituire una cabina di regia inter-ministeriale e multi-stakeholder al fine di assicurare un’attuazione armonica, efficace ed evolutiva della strategia nazionale sull’intelligenza artificiale. Sarà più che importante anche la fase di monitoraggio e valutazione del suo impatto economico e sociale, nonché un confronto costante in materia con la comunità scientifica ed imprenditoriale.

Research Fellow dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Laureata in Economia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, con una tesi in Finanza Aziendale Internazionale. Successivamente ha conseguito un master di II livello in “Concorrenza, economia della regolamentazione e della valutazione”, presso la medesima università.

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