Milano è probabilmente la città più all’avanguardia d’Italia e, per confermare il suo primato, ha deciso di riconvertire il suo intero sistema di mobilità urbana per renderlo completamente elettrico. È in questa direzione che va il piano Full Electric di ATM, l’azienda milanese dei trasporti, che entro il 2030 doterà il capoluogo lombardo di un servizio completamente sostenibile dal punto di vista ambientale. Per farlo nei prossimi anni ci sarà una riduzione progressiva dei veicoli a combustione interna sostituiti da una flotta di bus elettrici, che potranno disporre anche di infrastrutture di ricarica presso i capolinea.
All’origine di questa visione ci sono le linee guida di ATM, che già nel dicembre 2017 aveva presentato un piano di investimenti del valore di oltre due miliardi di euro. Di questi, la metà sono stati destinati all’acquisto di autobus elettrici, mentre l’altra riguarda treni, filobus e tram. È importante ricordare che ATM, per sostenere la transizione verso l’elettrico, ha diversificato i finanziamenti distinguendo tre direttrici: autofinanziamento, contributi pubblici e mercato dei capitali. A quest’ultimo proposito la società si è mossa con grande abilità nell’estate del 2017, quando decise di emettere un bond con scadenza nel 2024 del valore di 70 milioni di euro, peraltro subito quotato dalla Borsa irlandese.
L’obiettivo per i prossimi 11 anni è riuscire ad avere 1.200 bus elettrici, che potranno beneficiare di depositi rinnovati e tecnologicamente all’avanguardia. Guardando al breve termine, invece, entro la fine del 2020 il capoluogo lombardo metterà a disposizione altri 40 autobus, 30 tram, 50 colonnine di ricarica e 8 caricatori portatili. Attualmente, già il 70% dei mezzi pubblici della società di trasporti milanese è alimentato elettricamente (25 full electric, 100 ibridi e 3 a idrogeno, senza dimenticare i treni della metropolitana, i tram e i filobus). Inoltre, lo scorso luglio sono state assegnate due gare del valore complessivo di 365 milioni di euro, che hanno aggiudicato a SolarisBus e Stadler (due società costruttrici di veicoli ferroviari) rispettivamente 250 bus elettrici e 80 tram.
Come dichiarato dal presidente di ATM Luca Bianchi, la previsione per il 2030 è quella di fare in modo che i mezzi milanesi riducano il loro consumo annuale di gasolio di ben 30 milioni di litri, diminuendo la produzione di anidride carbonica di circa 75.000 tonnellate nello stesso arco temporale. Le batterie che alimenteranno i veicoli saranno dotate di una tecnologia al litio-ferro-fosforo con un’autonomia di 180 chilometri, mentre la ricarica potrà avvenire sia presso il capolinea tramite il pantografo sia al rientro nei depositi. Per quanto riguarda questi ultimi, è prevista la riconversione di tre tra quelli già esistenti, ma anche la costruzione di quattro in altrettante aree strategiche dell’area che va da Milano a Monza.
In un periodo storico in cui si parla moltissimo di sostenibilità ambientale e di Green New Deal, Milano ha dimostrato una prontezza tale da proiettarla nel futuro prima di molte altre città italiane ed europee e che potrebbe rappresentare un driver importante per l’innovazione di altre realtà del Paese.