Continua la crescita delle auto elettriche in tutto il mondo. Le prospettive per il futuro


Articolo
Gabriele Ferrara
elettriche

Continua la crescita del settore delle auto elettriche. Un mezzo sempre più importante nel mondo dell’automotive e che mese dopo mese è il protagonista di una rapida ascesa. Secondo quanto riportato dell’Unione nazionale rappresentante autoveicoli esteri (Unrae), a settembre i battery electric vehicles (Bev) venduti in Italia sono aumentati del 156% rispetto ad agosto, fino a toccare lo 0,9% di market share. A ben vedere nel mese passato la dinamica è stata positiva per tutto il settore automobilistico, con una crescita del 13,6% per le immatricolazioni, in controtendenza con il calo complessivo dei primi nove mesi dell’anno rispetto a quelli del 2018 (-1,6%).

Ma è l’elettrico il settore che ha registrato la crescita più significativa: le autovetture ibride hanno sfiorato le 11.000 unità, con un aumento di oltre il 40% e una quota di mercato che ha raggiunto il 7,7%. A far crescere il settore a emissioni zero ha contribuito soprattutto Tesla, che nel terzo trimestre dell’anno ha immatricolato addirittura 97.000 automobili, con la Model 3 a fare da traino principale con 79.600 vendite.

Inoltre, nei prossimi mesi arriveranno sul mercato nuovi prototipi di veicoli full electric (per esempio la Volkswagen ID.3). Si arriverà addirittura a quota 214 modelli diversi per la fine del 2021, dopo che al termine del 2018 non si era andati oltre i 60. Secondo l’analisi della Federazione europea per l’ambiente e il trasporto (T&E), se le aspettative dovessero essere soddisfatte, nel 2025 il 22% delle automobili prodotte avrà la presa elettrica. In questo modo sarà più facile per le case automobilistiche raggiungere l’obiettivo per le emissioni di CO2, fissato dall’Unione europea a 95 g/km proprio per la fine del 2025.

In questo senso, è utile ricordare che dal 2023 dovrebbero diventare operative ben 16 centrali che si occuperanno della produzione di batterie a celle agli ioni di litio, fondamentali per garantire ottime prestazioni e un ciclo di vita lungo alle auto elettriche. Sempre secondo la Federazione europea per l’ambiente e il trasporto i veicoli elettrici faranno risparmiare a Francia, Italia, Spagna e Regno Unito fra i 500 milioni e 1,3 miliardi di euro all’anno ciascuno con il passaggio all’energia rinnovabile. Inoltre, il mercato mondiale delle batterie per auto dovrebbe ampliarsi sempre di più con il passare degli anni fino a raggiungere un valore complessivo di 45 miliardi nel 2027, con l’Europa in grado di raggiungere una quota compresa tra il 20 e il 30%. Un strada, questa, che permetterebbe di creare 250.000 posti di lavoro a partire dall’anno successivo, di cui circa la metà già dal 2023.

Sono importanti anche le previsioni di crescita della produzione e vendita di auto elettriche. Secondo lo scenario EV30@30 delineato dall’Agenzia internazionale dell’energia (Aie), nel 2030 i veicoli elettrici venduti ogni anno sul mercato saranno ben 44 milioni. La quota di mercato arriverà a sfiorare il 30% e la flotta globale sarà pari a circa 250 milioni. Ma quante ce ne sono oggi? Alla fine del 2018 le auto elettriche circolanti hanno superato i 5 milioni (il 63% in più rispetto al 2017). Il 45% si trovava in Cina, il 22 negli Stati Uniti mentre l’Europa non è andata oltre il 24%. Sono saliti pure i punti di ricarica: al termine dell’anno scorso il numero è cresciuto fino a 5,2 milioni (+44% rispetto al 2017). Ma oltre il 90% è di natura privata.

Nonostante il trend positivo,  i numeri evidenziano l’arretratezza del Vecchio continente rispetto alle due superpotenze mondiali, dovuta sia a questioni demografiche sia al ritardo accumulato nella creazione di un adeguato sistema di incentivi e investimenti che dovrebbe produrre effetti considerevoli soprattutto nella prossima decade.

Ufficio stampa e Comunicazione dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Nata a Roma nel 1992, Giulia Palocci si è laureata con il voto di 110 e lode in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali presso l’università Luiss Guido Carli con una tesi sul contrasto al finanziamento del terrorismo nei Paesi del Sud-est asiatico.

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