Blockchain, i contratti del futuro sono gli smart contract


Articolo
Domenico Salerno

Gli smart contract, o contratti intelligenti, possono essere definiti come “accordi automatizzati ed eseguibili”. In altri termini, le clausole di un’intesa tra due o più parti sono programmate in un codice alfanumerico, che fornisce un set predefinito di istruzioni e che viene conservato sulla blockchain così come le transazioni sono tracciate normalmente su altre catene di controllo. Quando si soddisfano le condizioni descritte nel codice per l’avveramento di eventi interni o esterni, vengono automaticamente innescate specifiche azioni anch’esse definite nello stesso codice.

A differenza di una catena di controllo semplice che registra solo le transazioni, lo smart contract aggiunge un codice auto-eseguibile con un ulteriore grado di complessità e di organizzazione. I protocolli verificano ed eseguono le clausole del contratto e monitorano l’esecuzione dello stesso. La tecnologia blockchain permette, quindi, per così dire, la “self-enforceability”, e cioè che vengano eseguiti automaticamente i termini e le condizioni contrattuali. Gli smart contract si basano, come una sorta di diagramma di flusso, sulla logica “if this then that”: una volta soddisfatte le condizioni descritte nel codice si attivano automaticamente specifiche azioni che non possono essere interrotte. Infatti, dato che il libro mastro di una blockchain è immutabile, il codice – e così il contratto al quale si riferisce – può solo essere cancellato e modificato seguendo i termini definiti.

Mentre i contratti tradizionali che offrono la possibilità di eseguire le prestazioni come stabilito nel contratto stesso o di rendersi inadempienti e andare incontro alle relative conseguenze (ad esempio, sospensione della controprestazione, avvio di procedimenti contenziosi, ecc.), tale opzione non è disponibile in uno smart contract dove l’esecuzione (ad esempio il pagamento) è automatizzata e la transazione è eseguita di default. L’impulso che determina l’esecuzione delle istruzioni registrate nello smart contract può dipendere da elementi interni allo stesso (successione di avvenimenti) oppure da circostanze esterne. In tale seconda ipotesi è necessario l’intervento di un elemento esterno alla blockchain (cd. oracolo) che costituisce un collegamento tra la catena e il mondo reale e permette la verifica del soddisfacimento delle condizioni esterne.

L’oracolo può essere strutturato anche per interrogare più fonti al fine di accertare il verificarsi di condizioni esterne alla catena. L’oracolo, in breve, come di sopra illustrato, è una fonte di dati affidabile e certificata che fornisce supporto per l’esecuzione (o la non esecuzione) dello smart contract trasmettendo alla blockchain informazioni relative al mondo reale che concernono circostanze dedotte quali presupposti per l’esecuzione del contratto stesso. Un esempio di come questo strumento possa rappresentare una vera e propria rivoluzione ci è dato da Fizzy, la nuova assicurazione sui ritardi nel trasporto aereo lanciata da AXA. Il sistema in automatico confronta la differenza tra l’orario di arrivo previsto e quello effettivo e liquida una somma al viaggiatore che dipende dall’entità del ritardo e dal tipo di polizza scelta.

Direttore Area Digitale dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Nato ad Avellino nel 1990. Ha conseguito una laurea triennale in “Economia e gestione delle aziende e dei servizi sanitari” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e successivamente una laurea magistrale in “International Management” presso la LUISS Guido Carli. Al termine del percorso accademico ha frequentato un master in “Export Management & International Business” presso la business school del Sole 24 Ore.

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