Il disegno di legge di bilancio per il triennio 2020-2022 contiene alcune novità che potremmo definite green (qui tutti i materiali della recente tavola rotonda organizzata dall’Istituto per la Competitività sul tema). Tra le altre, il provvedimento affronta tematiche di ampio respiro come investimenti ecosostenibili, efficientamento energetico, mobilità sostenibile ecc. Come si legge nell’ultima bozza del disegno di legge di bilancio, all’articolo 7 si istituisce presso il ministero dell’Economia e delle Finanze il fondo investimenti delle amministrazioni centrali volto a finanziare investimenti per lo sviluppo del Paese in riferimento all’economia circolare, alla decarbonizzazione, alla riduzione delle emissioni, al risparmio energetico, alla sostenibilità ambientale e ai programmi di investimento innovativi. La dotazione del Fondo sarà di 750 milioni per il 2020, 1,1 miliardi per il 2021, salendo progressivamente di anno in anno e raggiungendo la quota di 1,8 miliardi per il biennio 2033-2034.
All’articolo 11, invece, si prevede l’istituzione, sempre presso il ministero dell’Economia e delle Finanze, di un fondo destinato a sostenere programmi specifici di investimento, ivi inclusi le partnership tra settore pubblico e privato. A tal fine vengono stanziati 4,24 miliardi dal 2020 al 2023: 470 milioni per il 2020, 930 milioni per il 2021 e 1,42 miliardi per ciascuno degli anni 2022 e 2023. Alla costituzione del fondo concorreranno anche i proventi delle aste dei titoli di Stato Green, per le quali viene istituito un Comitato interministeriale coordinato dallo stesso Mef. Questi titoli saranno proporzionati agli interventi con positivo impatto ambientale finanziati dal bilancio dello Stato e dovranno essere comunque tali da garantire un efficiente funzionamento del mercato secondario dei titoli stessi. Per l’emissione di questi ultimi, verrà istituito un Comitato interministeriale coordinato dal ministero dell’Economia e, che non dovrebbe prevedere ulteriori oneri finanziari per lo Stato. In aggiunta, per garantire la partecipazione italiana dal 2020 al 2028 alla ricostituzione del Green climate fund – come previsto dalla legge 4 novembre 2016, n. 204 sulla ratifica ed esecuzione degli Accordi di Parigi – viene autorizzata la spesa di 33 milioni di euro all’anno dal 2020 al 2023, che nel quinquennio 2024-2028 raggiungerà i 66 milioni.
Sta facendo invece molto discutere la norma sulle auto aziendali, che interviene sulle vetture concesse in uso promiscuo ai dipendenti. Oggi, solo il 30% del valore del beneficio accessorio concorre alla formazione del reddito mentre a partire dal 2020 la quota passerà al 60%, dopo che in precedenza era stato disposto addirittura il 100%, rispetto al quale il MEF è stato costretto a ritrattare. In ogni caso, la quota sarà del 100% per le auto superinquinanti, mentre rimarrà al 30% per quelle ibride ed elettriche. I veicoli utilizzati a fini commerciali non sono inclusi.
Infine, vengono eliminate le agevolazioni sul gasolio commerciale per l’autotrasporto per i mezzi fino a euro 3 (fino ad ora sono esclusi soltanto quelli fino alla classe euro 2), mentre dal 2021 anche le vetture euro 4 non godranno più del suddetto beneficio. Vengono riviste anche le accise sui prodotti energetici impiegati per produrre energia.