L’Europa è pronta per l’intelligenza artificiale? Il punto su competenze, infrastrutture e sicurezza


Articolo
Maria Rosaria Della Porta
competenze

L’adozione di tecnologie digitali, un buon livello di competenze nonché un adeguato sviluppo infrastrutturale e una maggiore attenzione alla sicurezza sono considerati tra i fattori principali per creare un ecosistema fertile per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale.

Partendo dall’analisi di tredici variabili inerenti all’adozione delle tecnologie da parte delle imprese, alle competenze, alla sicurezza e alle infrastrutture, l’Istituto per la Competitività (I-Com) ha elaborato un indice sintetico sul grado di preparazione all’intelligenza artificiale dei Paesi europei, contenuto nel rapporto su reti & servizi di nuova generazione presentato lo scorso ottobre a Roma.

Dalla classifica stilata dagli analisti dell’istituto emerge che, con un punteggio pari a 100, a occupare il primo gradino del podio ci sono i Paesi Bassi, che detengono il primato grazie alle migliori condizioni abilitanti per lo sviluppo di un ecosistema di intelligenza artificiale. Seguono il Belgio, con 99 punti, e la Danimarca, la Svezia e la Finlandia con un punteggio pari a 97. In generale, i Paesi del nord Europa hanno in comune un buon livello di adozione delle tecnologie – che comunque è al di sopra della media europea – e un ottimo livello di sviluppo infrastrutturale.

Con un punteggio pari a 91, l’Italia si posiziona al tredicesimo posto, davanti a gran parte dei Paesi dell’Europa dell’Est e alla Francia. Ma comunque dietro alla Germania, al Regno Unito e alla Spagna.

Il nostro Paese riesce a collocarsi nella prima metà della classifica grazie soprattutto all’adozione della robotica, dove infatti risulta tra i primi in Europa. Lo studio, tuttavia, sottolinea ancora un gap di competenze rispetto ai Paesi più avanzati, specialmente quelle relative all’analisi dei big data,  fondamentali per poter sfruttare appieno il potenziale dell’intelligenza artificiale.

In coda alla classifica si collocano i Paesi dell’Est, ancora poco inclini alla piena adozione di tecnologie digitali e intelligenti e indietro sul profilo delle competenze.

Indice I-Com 2019 sul grado di preparazione all’intelligenza artificiale dei Paesi europei

Research Fellow dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Laureata in Economia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, con una tesi in Finanza Aziendale Internazionale. Successivamente ha conseguito un master di II livello in “Concorrenza, economia della regolamentazione e della valutazione”, presso la medesima università.

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