Tutti i numeri del nuovo piano di investimenti di Enel (che punta su decarbonizzazione e digitalizzazione)


Articolo
Gabriele Ferrara
enel

Enel ha lanciato il suo piano di investimenti per il triennio 2020-2022. Gran parte delle risorse sarà destinata alla decarbonizzazione – da raggiungere completamente entro il 2050 – alla digitalizzazione e automazione delle reti e all’elettrificazione dei consumi. Gli investimenti organici totali saranno pari a 28,7 miliardi di euro, in crescita dell’11% rispetto al piano precedente. In particolare, 14,4 miliardi serviranno ad accelerare la realizzazione di nuova capacità rinnovabile, per la quale è previsto lo sviluppo di ulteriori 14,1 Gigawatt (Gw). In questo modo si registrerebbe un aumento del 22% rispetto al piano 2017-2019 mentre la capacità e la produzione da carbone dovrebbero diminuire rispettivamente del 61 e del 75% rispetto al 2018. All’elettrificazione dei consumi saranno riservati 1,2 miliardi di euro mentre 1,1 miliardi di euro saranno destinati a Enel X per sostenere le infrastrutture di ricarica.

Tornando alla capacità rinnovabile aggiuntiva, 5,4 Gigawatt serviranno per la sostituzione della generazione convenzionale con le energie rinnovabili in Italia, Spagna e Cile (5,6 miliardi di euro di spesa), 5,1 Gw riguarderanno accordi di fornitura con clienti commerciali e industriali in Brasile e negli Stati Uniti (4,7 miliardi di euro), e infine 3,6 serviranno a sviluppare i mercati emergenti (1,2 miliardi di euro). Peraltro, il gruppo Enel è impegnato anche in India attraverso la sua controllata indiana per le rinnovabili EGP India, che nel 2019 si è aggiudicata il diritto di siglare un contratto di fornitura di energia della durata di venticinque anni per un parco eolico da 190 Megawatt (Mw) nel Paese. Come riportato anche da Qui Finanza, in base al contratto di fornitura di energia assegnato a EGP, il parco eolico fornirà a partire 2021 volumi specifici di energia per tutta la durata dell’accordo e avrà una capacità complessiva di 700 Gigawatt ora (Gwh) di energia rinnovabile per ogni anno.

Per quanto riguarda il piano triennale di Enel, l’amministratore delegato Francesco Starace ha recentemente dichiarato che, in virtù di questo approccio, “Enel è oggi una azienda più sostenibile, efficiente e remunerativa, con un profilo di rischio significativamente minore e una maggiore capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti”. Enel ha dunque intenzione di accelerare il percorso verso la decarbonizzazione del proprio mix di generazione, senza però che ciò implichi perdite economiche. L’utile netto ordinario atteso per il 2022 è di 6,1 miliardi, il 27% in più rispetto ai 4,8 previsti per il 2019 mentre l’obiettivo per il 2021 prevede il raggiungimento di 200 milioni di euro rispetto al piano precedente, che non supera i 5,8 miliardi. Per il 2020, invece, l’utile netto ordinario atteso è pari a 5,4 miliardi, a dimostrazione di come quella di Enel sia una best practice nella capacità di coniugare la sostenibilità ambientale a quella economica.

Ufficio stampa e Comunicazione dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Nata a Roma nel 1992, Giulia Palocci si è laureata con il voto di 110 e lode in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali presso l’università Luiss Guido Carli con una tesi sul contrasto al finanziamento del terrorismo nei Paesi del Sud-est asiatico.

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