Imprese, l’impegno del gruppo Cdp contro il coronavirus


Articolo
Giorgia Pelagalli
imprese

Ammontano a 7 miliardi di euro le risorse messe a disposizione dal gruppo Cassa Depositi e Prestiti per il sostegno alle imprese italiane e alla pubblica amministrazione in seguito all’emergenza sanitaria ed economica causata dal coronavirus. L’iniziativa è rivolta soprattutto a supportare le attività legate ad export, internazionalizzazione e accesso al credito.

L’interruzione o la modifica radicale delle attività lavorative in Italia determina senza dubbio un clima di incertezza che spaventa i mercati finanziari e frena il circuito dell’economia reale. Ne sono conseguenza l’immediato ridimensionamento degli investimenti, la riduzione delle transazioni commerciali nazionali e internazionali e, più in generale, una minore circolazione del denaro (qui un nostro approfondimento sui rischi di crisi economica da coronavirus). È proprio in questo contesto che l’intervento del gruppo Cdp si rivela un contributo molto importante per il supporto all’economia italiana e alla crescita del Paese.

In cosa consistono, dunque, queste manovre? Per quanto riguarda l’accesso al credito, sono concesse disponibilità immediate con un tetto di 3 miliardi di euro per aiutare gli investimenti e soddisfare le esigenze di capitale circolante delle imprese sul territorio nazionale. Questo avviene tramite il finanziamento delle banche – il cui precedente plafond era di 1 miliardo – che erogheranno prestiti a piccole e medie imprese e alle cosiddette Mid Cap attraverso l’applicazione di tassi di interesse favorevoli.

Ammontano a oltre 4 miliardi, invece, gli euro stanziati per rinvigorire le spinte all’internazionalizzazione e le attività di export. Le azioni di Sace – la società per azioni del gruppo CDP specializzata nei settori assicurativo e finanziario – sono in linea con il Piano per la promozione del Made in Italy, che coinvolge anche il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice), e incentivano la diversificazione dei mercati di riferimento. Di queste risorse, 1,5 miliardi di euro sono destinati a sopperire alla necessità di liquidità delle piccole e medie imprese attraverso le istituzioni bancarie, 2 miliardi sono pensati per le coperture assicurative per linee di credito rivolte ad acquirenti internazionali che intendano acquistare beni e servizi italiani mentre 500 milioni sono indirizzati a sostegno delle esportazioni in zone del mondo ad alto potenziale di domanda dei prodotti nazionali, come America Latina e Medio Oriente.

Il vantaggio di queste operazioni è garantito dall’assenza dei costi di valutazione dell’affidabilità della controparte. A ciò si aggiunge, da parte di Sace che opera in linea con l’Associazione bancaria italiana, la concessione di una moratoria di 12 mesi su prestiti a lungo termine garantiti. Contemporaneamente la società di factoring Sace Fct estende a 6 mesi i termini di dilazione agli utenti mentre in campo assicurativo, Sace Bt posticipa i termini di pagamento del premio fino al 30 aprile.

La comunicazione di queste modifiche è il diretto proseguimento di iniziative già annunciate dal gruppo in precedenza: la piattaforma Imprese per il sostegno della liquidità per le piccole e medie imprese, i finanziamenti agevolati per l’internazionalizzazione gestiti da Simest e il differimento dei pagamenti delle rate di mutui per enti locali. Inoltre, l’impegno del gruppo nell’affrontare con le giuste misure l’emergenza sanitaria si riscontra nell’assicurazione della piena operatività degli uffici, grazie al ricorso al lavoro agile. Un’opportunità, questa, possibile solo attraverso l’implementazione delle iniziative di digitalizzazione del piano industriale.

Nata a Formia nel 1996 e adottata da Roma nel 2015, ha conseguito la laurea triennale in Scienze economiche presso La Sapienza di Roma con una tesi sperimentale sull’Indice di Sviluppo Umano. Attualmente è borsista presso il Collegio Universitario dei Cavalieri del Lavoro “Lamaro Pozzani” e studentessa del Master of Science in Economics presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

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